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Ragazzo paraplegico resta bloccato all’Aeroporto di Capodichino: “Smarrita la sedia a rotelle”

La disavventura di un ragazzo 27enne paraplegico: “Lasciato senza carrozzina all’Aeroporto di Capodichino. Farò ricorso”. Gesac: “Approfondiremo la vicenda”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Ragazzo paraplegico resta bloccato all'Aeroporto di Capodichino perché la sedia a rotelle è rimasta nell'aeroporto di partenza. La vittima della disavventura è un giovane 27enne, che ha perso l'uso delle gambe a seguito di un grave incidente. Il ragazzo era partito da Miami, negli Stati Uniti d'America, il 3 aprile scorso per arrivare a Napoli, tramite uno scalo a Istanbul, in Turchia. Quando è atterrato nello scalo partenopeo, però, l'amara scoperta: "La carrozzina non era mai partita con lui, ma era rimasta negli Usa. A Napoli, poi, un'altra disavventura, perché lo scalo napoletano era sprovvisto di una sedia a rotelle sostitutiva". Il giovane, che punta il dito principalmente contro la compagnia aerea utilizzata, si è rivolto all'avvocato Massimiliano Alosco, esperto nella difesa di diritti dei passeggeri: "Sono stati lesi i miei diritti". La Gesac, la società che gestisce l'Aeroporti di Capodichino, ha poi assicurato che approfondirà quanto accaduto.

La storia del ragazzo paraplegico bloccato all'Aeroporto di Capodichino

A raccontare la storia avvenuta su un volo Miami -Istanbul- Napoli del 3 aprile 2024 è lo stesso protagonista della disavventura:

Come da  normativa sulle persone con disabilità e mobilità ridotta sono stato costretto a spedire la mia carrozzina ed ad accomodarmi sui sedili del passeggero. Come frequent flyer sono abituato a vedere però la mia carrozzina restituita all’uscita dall’aereo. Ma stavolta si è toccato il fondo. La mia carrozzina non è stata neanche spedita era ferma all’aeroporto di partenza. Sono rimasto bloccato all’aeroporto di Napoli Capodichino.

Immobile senza potermi muovere. Un vero incubo. Mi sono sono rivolto all’avvocato Massimiliano Alosco con Studio in Pompei che anche in quanto Presidente di un'associazione consumatori si occupa di diritti dei passeggeri. Mi ha informato dei miei diritti secondo il regolamento europeo 1107/2006 per i diritti delle persone con mobilità ridotta. Sono stati totalmente violati! Difatti, l’ulteriore scandalo è stato all'aeroporto di Capodichino.

"In Aeroporto non ho trovato la carrozzina sostitutiva"

Poi il giovane prosegue la sua denuncia:

Lo scalo napoletano non disponeva nemmeno di una sedia a rotelle sostitutiva! Come può accadere ciò? Come può uno scalo di tale fama essere sprovvisto di requisiti minimi per le persone a mobilità ridotta?  Il boom di turisti di questi mesi sembra non essere stato accompagnato da una progettazione sull'accoglienza ed assistenza alle persone disabili. Anche essi viaggiatori, con i medesimi diritti. Anzi con più diritti!

Sono giovane e tendo a muovermi in autonomia. Negli USA sono completamente autonomo, qui allo scalo napoletano sono stato costretto ad attendere che membri della mia famiglia mi venissero  a prendere e mi portassero di peso in auto. Mi sono sentito calpestato nei miei diritti fondamentali. Con il mio avvocato Massimiliano Alosco presenteremo ricorso per vedere riconosciuti i miei diritti di passeggero e di persona con disabilità. Per me stesso e perché non accada più ad altri!

La replica di Gesac: "Approfondiremo la vicenda"

La Gesac, la società che gestisce gli aeroporti di Napoli e Salerno,

"apprende dalla stampa e si rammarica per la percezione negativa relativa all'assistenza ricevuta in arrivo all'aeroporto di Capodichino da Miami via Istanbul, lo scorso 4 aprile. Il disagio è derivato in primo luogo dalla circostanza che la carrozzina personale non era stata imbarcata sul volo in partenza. Gesac è particolarmente attenta al settore delle assistenze speciali, affidato alla società GH Napoli e supervisionato dal gestore con attività di monitoraggio e controllo continuo".

E aggiunge:

"In particolare, a Capodichino, la regolamentazione del settore Prm (Passeggeri a ridotta mobilità), avviene attraverso l'attivo coinvolgimento della Fish onlus – Federazione italiana superamento handicap – con la quale Gesac collabora dal 2006 per rendere lo scalo sempre più inclusivo e accessibile attraverso la formazione del personale e la dotazione degli ausili per la mobilità: dai sollevatori per lo sbarco dei passeggeri alle carrozzine a disposizione degli utenti. La Gesac contatterà già in giornata il passeggero per approfondire la modalità di assistenza ricevuta e il disagio subito, al fine di mettere in campo azioni ancora più incisive per elevare la qualità del servizio, incluso la possibile internalizzazione del settore".

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