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Raffaella Maietta uccisa dal treno a Marcianise, indagini sulla vita familiare: ascoltata la sorella

Proseguono le indagini sulla morte di Raffaella Maietta, la prof investita dal treno a Marcianise (Caserta); ascoltata la sorella, si attende l’esito della perizia sul cellulare.
A cura di Nico Falco
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Proseguono le indagini sulla morte di Raffaella Maietta, la prof di 55 anni travolta e uccisa da un treno merci il 5 maggio scorso nella stazione di Marcianise, nel Casertano. La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un fascicolo, l'ipotesi di reato è di istigazione al suicidio: dopo la denuncia della famiglia, che sostiene che la donna non avrebbe mai manifestato l'intenzione di uccidersi e si è affidata all'avvocato Raffaele Crisileo, i magistrati vogliono capire se ci fosse qualche motivo che potrebbe avere spinto la 55enne a togliersi la vita.

Il marito della donna, Luigi Di Fuccia, muratore di 66 anni, è stato già ascoltato, così come i figli Tommaso e Catia, che da anni lavorano fuori regione, uno come personale Ata in Lombardia e l'altra come docente in Toscana. Nelle scorse ore è stata ascoltata anche una delle sorelle di Raffaella, che vive nel Casertano, anche per verificare le voci che erano circolate nel comune del Casertano e che parlavano di frequenti litigi tra marito e moglie; durante gli interrogatori, però, non sarebbero emerse conferme di questo aspetto.

Raffaella Maietta investita dal treno, la ricostruzione della tragedia

Le indagini sull'investimento sono affidate alla Polfer di Caserta. Quella mattina Raffaella Maietta era andata alla stazione di Marcianise per prendere il treno che l'avrebbe portata a Napoli e per raggiungere quindi la scuola dove lavorava, che si trova nei pressi della stazione centrale. Si era però avviata molto prima del solito: l'ultimo treno utile era quello che sarebbe passato poco dopo le 11, ma la donna è stata investita intorno alle 8:40.

Secondo quanto appurato dagli investigatori non ci sarebbero dubbi sul fatto che si sia trattato di un suicidio. In base alla ricostruzione, effettuata anche sulla scorta di diverse testimonianze e grazie alle telecamere che si trovano nella stazione ferroviaria, Raffaella Maietta avrebbe attraversato i binari una prima volta mentre era in arrivo un treno merci; il macchinista l'avrebbe però vista in tempo e si sarebbe fermato. La donna avrebbe detto di non essersi accorta della locomotiva in arrivo. Poco dopo, però, sarebbe scesa sui binari mentre era in transito il secondo treno merci: non sarebbe stata colpita dalla locomotiva ma "risucchiata" tra i vagoni.

Prof travolta e uccisa dal treno, ascoltata l'amica

Dopo la tragedia la Polfer ha recuperato il telefono della 55enne, che è stato acquisito e sui cui sono in corso accertamenti; nei prossimi giorni dovrebbe essere ultimata la perizia sulle ultime chiamate e sui messaggi scambiati in chat. Trovata e controllata anche la borsa della donna: non sarebbero stati trovati biglietti o lettere che potrebbero far pensare alla scelta di uccidersi. Nel corso delle indagini è stato ascoltato anche un medico che aveva visitato la 55enne ad aprile; la donna, da quanto emerso, non era in cura per problemi psichiatrici persistenti.

La Polizia Ferroviaria ha rintracciato anche la compagna di viaggio di Raffaella Maietta, anche lei docente a Napoli (ma in una scuola diversa). Nemmeno lei sarebbe stata in grado di fornire particolari preziosi per le indagini: si sarebbe limitata a riferire che, una volta arrivata in stazione, non aveva incontrato la 55enne nel bar dove erano solite vedersi e di avere saputo poco dopo che una persona era stata investita dal treno, capendo che si trattava dell'amica soltanto quando ha provato a chiamarla, senza ottenere risposta, e dagli altri presenti ha saputo il nome di battesimo della donna travolta.

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