84 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Protesta con 50 detenute nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, bruciati gli asciugamani

Denuncia del sindacato Osapp di Polizia Penitenziaria: “La protesta nata dopo discussione di una detenuta con medico Asl. Intossicate dal fumo alcune agenti”
A cura di Pierluigi Frattasi
84 CONDIVISIONI
Immagine d'archivio
Immagine d'archivio

Protesta nel reparto femminile nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, ieri pomeriggio, nel giorno di Capodanno. Coinvolte circa 50 detenute. Battute pentole sulle sbarre e incendiati alcuni asciugamani. A denunciarlo il sindacato Osapp, di Polizia Penitenziaria. La protesta, secondo il sindacato, sarebbe scoppiata a seguito di una discussione di una detenuta col medico di turno dell'Asl nel reparto detentivo femminile “Senna” che si trova al primo piano del carcere. Il diverbio avrebbe innescato la manifestazione di protesta di una 50ina di detenute.

“Le donne – scrive l'Osapp – hanno iniziato a battere pentolame sulle inferriate come protesta, poi hanno creato disordine bruciando asciugamani. Si registrano ingenti danni e l'intossicazione di alcune agenti della Polizia Penitenziaria intervenute per placare la protesta”. Un episodio, secondo il segretario regionale Osapp Campania Vincenzo Palmieri e del suo vice Luigi Castaldo, che “dimostra il clima in cui si opera nel carcere di Santa Maria Capua Vetere dove ogni giorno è messo in grave pericolo il poco personale di Polizia Penitenziaria che vi opera e tutti gli operatori penitenziari”. I due sindacalisti invocano quindi “le dovute e necessarie attenzioni della Politica”.

“Ancora una volta – sottolinea il segretario generale dell'Osapp, Leo Beneduci – siamo costretti a parlare di una realtà molto difficile come quella del carcere di Santa Maria Capua Vetere dove sussistono gravi difficoltà operative dovute ad un forte clima di tensione aggravato ulteriormente dal persistente periodo epidemiologico. Come sempre, i più martoriati sono le donne e gli uomini di Polizia Penitenziaria in prima linea che con forte senso del dovere, alto senso delle istituzioni e forte spirito di abnegazione assolvono con zelo ed umanità il proprio mandato istituzionale. A loro va oggi il nostro plauso per aver sedato gli animi delle detenute e ripristinato l'ordine, la sicurezza e la legalità all'interno del reparto Senna mettendo a repentaglio la propria vita per salvaguardare quella di tutte le persone private della libertà personale”.

84 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views