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Elezioni amministrative Napoli 2021

“La Promessa”, Manfredi: “40 anni al servizio della città e dei giovani, ora costruiamo il futuro”

Gaetano Manfredi racconta la Napoli del futuro a “La Promessa” il format di Fanpage.it sulle elezioni comunali di Napoli. Fiducia nei giovani: “Non possiamo più farli andare via dalla città per lavorare, dobbiamo dargli opportunità qui”. La passione per la musica e per Bruce Springsteen, la scalata dalla provincia alla città, quarant’anni di impegno che oggi lo proiettano alla sfida più grande: fare il sindaco di Napoli. “Abbiamo bisogno di un esercito di tutor che tolga i ragazzi dalle strade”.
A cura di Antonio Musella
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E' la villa comunale di Napoli il luogo simbolico scelto da Gaetano Manfredi, candidato Sindaco di Napoli, per il format "La Promessa" di Fanpage.it dedicato alle elezioni comunali partenopee del 3 e 4 ottobre prossimo. Simbolo oggi della carenza di manutenzione, ma anche di un possibile rilancio con il suo affaccio al mare e la prospettiva del lungomare che gli corre in parallelo. "E' un simbolo del degrado della città, ma anche l'occasione di ripartenza, uno dei luoghi potenzialmente più belli della città, l'opportunità per Napoli di riconquistare il suo futuro" esordisce il professore. Docente di ingegneria, rettore della Federico II prima, poi presidente della Conferenza dei Rettori Italiani, infine Ministro dell'Università, Gaetano Manfredi a 57 anni tenta una nuova avventura, quella di diventare il Sindaco della città che lo ha visto affermarsi fino a diventare uno dei più stimati accademici italiani.

Dalla provincia alla città ascoltando Bruce Springsteen

Nelle aule dell'università Federico II lo conoscono un po' tutti, così come fuori. D'altronde era la sua la firma in fondo al libretto universitario quando si andavano a dare gli esami. Il magnifico rettore Gaetano Manfredi, ora per tutti in questa campagna elettorale è "il professore". "Come docente ammetto di essere esigente, ero un professore da 30 ma perché mettevo in condizione gli studenti di prepararsi bene – ci racconta – ho avuto migliaia di studenti ed ho sempre avuto un rapporto bellissimo con loro, perché ho sempre dato fiducia ai giovani, proprio dando fiducia ai giovani penso che possiamo guardare al futuro, sono loro la nostra energia". Nato a Ottaviano in provincia, cresciuto a Napoli, si è poi stabilito a Napoli dove si è affermato.

 dal 1982 che ho iniziato a frequentare Napoli, prima studiando poi lavorando – spiega Manfredi – dalla provincia arrivano in tantissimi che poi operano e lavorano su Napoli, la città è il luogo della speranza, questa città mi ha dato tantissimo. Ma oggi non è più così, i nostri ragazzi sono costretti ad andare a lavorare fuori perché pensano che la città non dia più opportunità, io credo che dobbiamo recuperare quello spirito, Napoli deve essere città di opportunità". Ma Manfredi non è certo un "professore bacchettone", tutt'altro e la dice lunga la sua passione per la musica.

Ha lavorato in radio da giovane, ama la musica progressive e soprattutto Bruce Springsteen: "Lui è stato un grande cantautore popolare, ed è stato l'ultimo grande artista a suonare a Napoli e noi dobbiamo far diventare nuovamente Napoli un crocevia di artisti internazionali – sottolinea – la musica è uno strumento di propagazione del sentimento, parla alla gente e parla del sentimento delle persone. Napoli deve essere una grande capitale della musica". 

Sanare il debito e potenziale la raccolta dei rifiuti

Manfredi ha accettato la candidatura a Sindaco di Napoli dopo aver avuto rassicurazioni dalla sua coalizione sull'impegno per risanare le casse del Comune di Napoli. Una situazione disastrosa che oggi conta quasi 3 miliardi di debiti accumulati negli ultimi 20 anni. "Si può intervenire con uno scorporo del debito – spiega il professore – con un commissario ad hoc e facendo in modo di migliorare le entrate e i finanziamenti del governo centrale, c'è un impegno da parte del governo e questo è decisivo. Abbiamo bisogno di risorse fresche per poter governare la città al meglio". Uno dei temi che ha caratterizzato le ultime sconfitte del centro sinistra a Napoli è stato quello dei rifiuti. Dai disastri dell'emergenza rifiuti fino alla poca credibilità dei piani presentati negli anni successivi. Oggi Napoli non è in emergenza, ma la città è comunque sporca: "Bisogna migliorare il sistema di raccolta dei rifiuti, ci vuole migliore organizzazione dello spaziamento e della pulizia. Questo riguarda il decoro della città. Sul sistema di smaltimento noi dobbiamo potenziare la raccolta differenziata ma soprattutto dobbiamo realizzare gli impianti di compostaggio, sono strutture strategiche indispensabili perché ad oggi la frazione umida va fuori regione e ci costa tantissimo". C'è bisogno di un nuovo inceneritore? "No non serve, quello che già c'è è più che sufficiente". Ma il professore non perde lo spirito pedagogico e trasforma in progetto concreto la sua attenzione strutturale ai più giovani, soprattutto ai più fragili. Un piano contro la povertà educativa, che sappia andare incontro alla recrudescenza del fenomeno della dispersione scolastica e dell'abbandono degli studi, aggravati da questi anni di pandemia da Covid. "Si deve soprattutto intervenire sulle scuole dell'infanzia e dei primi cicli, quindi avere più asili nido, sfruttando anche l'occasione del PNRR e dei fondi europei. Dobbiamo sfruttare meglio e di più il tempo pieno a scuola, soprattutto nelle periferie dove la dispersione scolastica raggiunge il 30%, una cosa inaccettabile per una società che deve prevedere stesse possibilità per tutti". L'immagine è quella di "un esercito di tutor": "Abbiamo bisogno di andare a prendere i ragazzi dalle strade, rendere le scuole interessanti, fornire formazione che deve diventare opportunità di lavoro".  Con l'Università Manfredi è arrivato a Napoli Est qualche anni fa, portando anche la Apple ad investire sul territorio. "Napoli Est è un posto di grandi sofferenze ma anche di grandi opportunità – spiega – è il luogo dove dobbiamo fare una grande trasformazione urbana, realizzare una passeggiata a mare, ma anche luoghi per l'industria e l'innovazione tecnologica e allo stesso tempo nuove abitazioni pensando all'housing sociale per le giovani coppie. Napoli Est deve essere il paradigma della Napoli del futuro".

In conclusione l'epilogo finale, perché i napoletani dovrebbero fidarsi di lei? "Penso che debbono guardare a quello che ho fatto negli ultimi 40 anni, mi sono sempre impegnato per guardare alla qualità e all'interesse delle persone, per costruire il futuro dei giovani. Napoli ha bisogno di questo, di costruire un futuro collettivo, di guardare al bene comune e di guardare lontano".

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