Proiettili sull’abito nuziale per ricordare Francesco Della Corte, il metronotte ucciso nel 2018 a Napoli

Un abito da sposa "decorato" con mille proiettili, per non dimenticare due morti violenti che hanno colpito la sua famiglia. Lo ha scelto Federica, nipote da parte di madre di Francesco Della Corte, il metronotte di 51 anni che nel 2018 venne aggredito da tre ragazzi che volevano rubargli la pistola e da loro ucciso. Ma anche il suo imminente sposo ha dovuto fare i conti con una tragedia: la nipote, Emiliana Femiano, fu brutale vittima di femminicidio nel 2010 a Terracina, ammazzata dall'ex convivente che, un anno prima, l'aveva già accoltellata.
Due tragedie che hanno segnato la loro vita. E così, per non dimenticare quel sangue innocente versato, Federica Colantuono, incinta al settimo mese di un maschietto, ha deciso che domani, sabato 13 dicembre, in occasione del suo matrimonio con Emanuele Femiano che si terrà alle 15.30 presso la Basilica dell'Incoronata Madre del Buon Consiglio di Capodimonte a Napoli, indosserà un abito nuziale con 1000 proiettili per ricordare quelle due terribili vicende di cronaca. L'abito, opera del maestro Gianni Molaro, avrà un orsetto disegnato appunto con mille proiettili appositamente installati.
L'omicidio di Francesco Della Corte nel marzo 2018
Francesco Della Corte fu ucciso nel marzo del 2018, dopo che tre ragazzi volevano rubargli la pistola, che lui portava in quanto metronotte. I tre, tutti minorenni, lo aggredirono nella notte tra il 2 e il 3 marzo all'uscita della metropolitana di Piscinola, nella periferia nord di Napoli. L'obiettivo, avrebbero spiegato dopo l'arresto, era di impossessarsi della pistola con l'intenzione di rivenderla. Il 51enne fu colpito alla testa, e il colpo gli provocò delle gravissime lesioni. Morì in ospedale il 16 marzo successivo, dopo 13 giorni di agonia. La famiglia, in suo onore, ha costituito un'associazione per la legalità: "Progetto Franco", in ricordo dell'uomo.
Il femminicidio di Emiliana Femiano del 22 novembre 2010
Emiliana Femiano venne invece uccisa il 22 novembre del 2010 a Terracina, in provincia di Latina, dall'ex compagno, già condannato per un precedente tentato omicidio della ragazza. A colpire l'opinione pubblica fu l'efferatezza del delitto, con il corpo della giovane martoriato da decine di fendenti. Lo aveva incontrato dopo che, un anno prima, l'uomo aveva già provato ad accoltellarla a Napoli. L'ex compagno era poi scappato fino a Giugliano, dove si fece medicare alcune ferite in ospedale, facendo scattare l'allarme dei sanitari che chiamarono le forze dell'ordine.