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Prima notte in carcere per Adalgisa Gamba, la donna che ha annegato il figlio a Torre del Greco

La 40enne che ha ucciso il figlio di due anni e mezzo credendo fosse autistico, gettandolo in mare, ha passato la prima notte nel carcere di Pozzuoli.
A cura di Valerio Papadia
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Ha passato la prima notte in carcere Adalgisa Gamba, la donna di 40 anni che, nella serata di domenica 2 gennaio, ha ucciso suo figlio, un bambino di 2 anni e mezzo, annegandolo in mare in località La Scala a Torre del Greco, nella provincia di Napoli. Secondo quanto si è appreso dalle prime indiscrezione emerse dall'interrogatorio di fermo della donna, la 40enne avrebbe ucciso il bimbo perché credeva fosse autistico, circostanza però mai confermata da analisi mediche, che sarebbero state effettuate sul piccolo proprio nei prossimi giorni: arrestata ieri per omicidio volontario aggravato, la donna è stata portata nel carcere femminile di Pozzuoli, dove ha trascorso questa notte.

Il sindaco di Torre del Greco: "Tragedia per la comunità"

Sulla tragedia, che ha scosso l'intera comunità di Torre del Greco, è intervenuto anche il sindaco, Giovanni Palomba. "La morte di un bambino così piccolo, per giunta maturata in maniera tanto terribile, è una tragedia immane" ha detto il primo cittadino. !
"Mi parlano di persone perbene, di buona famiglia – continua il sindaco Palomba -. Una tragedia che sembrerebbe tutt'altro che annunciata: mai da quel nucleo era infatti arrivata alcune richiesta di sostegno, nessuna avvisaglia di malessere che fosse giunta al nostro servizio di politiche sociali. Siamo fiduciosi nel lavoro della magistratura e delle forze dell'ordine, che sicuramente faranno piena luce su una storia tanto triste quanto sconvolgente".

I vicini di casa della famiglia: "Persone perbene e riservate"

Sconvolti anche i residenti in via Anzio, dove Adalgisa Gamba abitava con il marito, la loro figlia maggiore – una bambina di sette anni – e il figlio ucciso. I vicini li descrivono come persone "perbene e riservate", che di rado uscivano di casa tutti insieme. "Personalmente conoscevo la signora da quando aveva sei anni – commenta un vicino di casa – cioè da quando venne ad abitare qui con la mamma. Poi è rimasta in quest'appartamento anche da sposata".

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