Pozzuoli, il Comune: “la fumarola in via Antiniana causata da un tombino saltato dopo i terremoti”: strada riaperta

La fumarola di zolfo comparsa in via Antiniana a Pozzuoli, la sera del 5 giugno, dopo uno sciame sismico con il terremoto 3.2 del mattino, sarebbe stata "causata da un tombino saltato. Nessuna voragine, insomma, né uno sprofondamento della strada", secondo quanto riferisce il Comune di Pozzuoli, guidato dal sindaco Luigi Manzoni, che sta monitorando la situazione. Nella zona, spiegano fonti comunali a Fanpage.it, erano già in corso da giorni lavori edili. La strada, infatti, aveva registrato in parziale restringimento della carreggiata per la sostituzione di tubi.
Il Comune: "La fumarola dovuta ad un tombino saltato"
Ad un certo punto, ieri sera, secondo i tecnici comunali, sarebbe improvvisamente saltato un tombino. Non è chiaro se la causa sia imputabile ai lavori o allo scuotimento dovuto alle scosse del bradisismo. Dal sottosuolo sarebbe fuoriuscita una fumarola di zolfo. Nella zona ne sono presenti diverse, già censite dagli studiosi. La circostanza ha spaventato i cittadini, ma secondo il Comune sarebbe del tutto normale. Via Antiniana è stata provvisoriamente chiusa. Ma stamattina era già stato ripristinato il doppio senso di circolazione, con un leggere restringimento della carreggiata per consentire il passaggio della betoniera per rimettere l'asfalto.
Borrelli (Avs): "Chiediamo chiarezza sulle trivellazioni"
Sul posto si è recato già nell'immediatezza dell'evento il parlamentare Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi-Sinistra), che ha denunciato un "cedimento della strada appena asfaltata in via Antiniana a causa della fuoriuscita di zolfo. Chiediamo chiarezza anche sulle trivellazioni eseguite nell'area negli anni passati. I lavori di messa in sicurezza dovrebbero partire in giornata”.
Il deputato ambientalista ha ricostruito quanto accaduto:
Nella serata di giovedì 5 giugno, il manto stradale di via Antiniana, fondamentale arteria di collegamento tra Napoli e l’area flegrea, ha subito un cedimento, nonostante fosse stato recentemente riasfaltato. Secondo le prime verifiche tecniche, il dissesto potrebbe essere stato causato dall’azione dello zolfo prodotto dalle fumarole presenti nell’area, aggravato dalle alte temperature registrate in questi giorni.
A lanciare l’allarme sono stati i residenti, preoccupati per la stabilità e la sicurezza di una zona già messa a dura prova dal bradisismo, che da mesi sta interessando l’area dei Campi Flegrei. Sul posto sono intervenuti le forze dell’ordine, i tecnici comunali.
Seguiremo passo dopo passo l’evolversi della situazione. I lavori di ripristino, ci hanno comunicato, partiranno stesso in giornata. Inoltre, vogliamo sapere se le trivellazioni geotermiche sperimentali, effettuate in passato proprio in questa zona, e che causarono la fuoriuscita di gas e di un geyser, possano aver contribuito a questo flusso straordinario di zolfo. A nostro avviso e di tanti scienziati come il professor Mastrolorenzo, quelle trivellazioni sono state un grave errore, un atto di irresponsabilità in un’area ad altissimo rischio sismico e vulcanico. L’episodio conferma la necessità di una strategia strutturata di monitoraggio e prevenzione, che metta al centro la sicurezza dei cittadini e impedisca che esperimenti o interventi poco trasparenti aggravino una situazione già delicata.