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Pompei fu riabitata dopo essere stata distrutta dall’eruzione del Vesuvio: nuove prove emergono dagli scavi

Dai lavori in corso nell’Insula Meridionalis degli Scavi di Pompei emergono nuove evidenze riguardo a una ipotesi che gli archeologi già paventano da tempo: Pompei è stata rioccupata dopo l’eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo che la distrusse.
A cura di Valerio Papadia
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Ci sono nuove prove a sostegno di una ipotesi che gli archeologi già paventano da tempo: Pompei fu riabitata dopo essere stata distrutta dall'eruzione del Vesuvio nel 79 dopo Cristo. Nuove prove a suffragio di questa tesi sono emerse infatti dai lavori di “Messa in sicurezza, restauro e consolidamento" dell'Insula Meridionalis degli Scavi di Pompei: secondo gli archeologi, come pubblicato sull'E-Journal del Parco Archeologico, sopravvissuti all'eruzione che non avevano altro posto in cui andare, ma anche persone provenienti da altri luoghi vicini, tornarono tra le rovine di Pompei e vi abitarono, in maniera precaria, fino al V Secolo dopo Cristo, quando l'area venne definitivamente abbandonata, a seguito di una nuova eruzione del vulcano.

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Secondo gli archeologi degli Scavi di Pompei che hanno pubblicato il nuovo articolo sull'E-Journal del Parco, dopo la tremenda eruzione del Vesuvio del 79 d.C., non tutti i sopravvissuti avevano i mezzi necessari a ricominciare una nuova vita altrove; per questo, alcuni potrebbero aver fatto ritorno nella città distrutta. A questi si aggiunsero poi anche altri abitanti, provenienti da altri centri della Campania: dopo l'eruzione, infatti, Pompei offriva la possibilità di scavare nel sottosuolo, alla ricerca di tesori sepolti dalla cenere. E così, Pompei venne a poco a poco riabitata, in una condizione di precarietà e anarchia, senza i servizi che si confacevano a una città romana dell'epoca: forse per questo motivo, per ristabilire l'ordine e tentare di far tornare Pompei ai vecchi fasti, l'imperatore Tito vi inviò due ex consoli con il compito di "curatores Campaniae restituendae"; tuttavia, il progetto di rifondazione della città non andà a buon fine e, come detto, l'area venne definitivamente abbandonata nel V Secolo.

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"L’episodio epocale della distruzione della città nel 79 d.C. ha monopolizzato la memoria. Nell’entusiasmo di raggiungere i livelli del 79, con affreschi meravigliosamente conservati e arredi ancora intatti, le tracce flebili della rioccupazione del sito sono state letteralmente rimosse e spesso spazzate via senza alcuna documentazione. Grazie ai nuovi scavi il quadro diventa ora più chiaro: riemerge la Pompei post 79, più che una città un agglomerato precario e grigio, una specie di accampamento, una favela tra le rovine ancora riconoscibili della Pompei che fu" ha dichiarato Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei e coautore dell'articolo sulle nuove scoperte.

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