Pinguini Tattici Nucleari: “Il dialetto di Napoli devi rispettarlo, lo abbiamo studiato per cantare Pino Daniele”

I Pinguini Tattici Nucleari canteranno allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli il prossimo 28 giugno, all'interno del loro tour negli stadi che comincia domani 7 giugno da Reggio Emilia. Per la band di Bergamo è la prima volta nello stadio partenopeo, mentre in città hanno già suonato altre volte, l'ultima al Palapartenope nel 2024. Proprio in quell'occasione vollero rendere omaggio a Pino Daniele rifacendo senza grosse sbavature, anche nel dialetto – per quanto possibile per persone di Bergamo – "A me me piace ‘o blues": "Nel tour dei Palasport avevamo inserito diverse cover legate ai luoghi e a Napoli abbiamo suonato un pezzo di Pino Daniele, cantandolo tutti quanti e facendo una fatica immane – hanno spiegato durante l'intervista a Fanpage Riccardo Zanotti ed Elio Biffi -. E diciamolo un'altra volta, perché non lo diciamo mai abbastanza, che un nostro collaboratore, Gino, ci ha insegnato un po' di dialetto perché per noi di Bergamo era difficile".
Il rispetto verso il dialetto napoletano
Ma la loro applicazione col dialetto non finisce là, perché hanno voluto rifare anche uno dei loro successi, quindi non cover, ovvero Pastello bianco in versione partenopea, sempre grazie al loro collaboratore: "Io, addirittura, cantai anche Pastello bianco in versione napoletana, proprio perché avevamo Gino, che è sempre con noi, che ci insegnava il dialetto, quindi ci sentivamo forti di un gran maestro". Il perché del bisogno di un impegno così assiduo, Zanotti lo ha spiegato così: "Ci siamo impegnati, perché è una lingua e ci devi entrare anche per un segno di rispetto, altrimenti diventa una macchietta. Ci siamo un po' adoperati".

Perché Napoli è importante per i Pinguini Tattici Nucleari
A Fanpage i Zanotti e Biffi hanno spiegato come nasce il loro rapporto con Napoli e perché, da bergamaschi, è così importante: "Il nostro rapporto con Napoli è bellissimo, fin da tempo immemore, perché all'inizio della nostra carriera era un miraggio lontano, quando suonavamo nei localini: anche solo venire da Bergamo a Napoli, col furgone, i soldi della benzina, era qualcosa di incredibile – raccontano a Fanpage.it -. Poi con gli anni, ci siamo venuti più volte: la prima volta fu una data a Scisciano e il pubblico ci dimostrò un affetto incredibile e da lì in avanti tra di noi ci siamo detti che dovevamo tornare più spesso possibile".
L'importanza di Napoli per la Cultura italiana
Per quanto riguarda il concerto al Maradona prevedono una sorpresa, ma senza svelare nulla di ciò che succederà. Quello che spiegano, però, è il perché sia importante non lasciare il pubblico napoletano a bocca asciutta: "La cosa importante di Napoli, secondo me, è che quando ci vieni ti devi sempre preparare qualcosa di diverso, perché il pubblico napoletano questa cosa l'apprezza più di altri. Dal canto nostro è un divertimento, Pino Daniele, per esempio, lo abbiamo sempre stimato tantissimo artisticamente e ci siamo voluti mettere alla prova e poi negli ultimi anni la città sta dando tantissimo alla Cultura italiana, quasi più di tutto il resto d'Italia messo insieme, quindi anche per questo è sempre una sfida e cerchi di dare qualcosa di diverso quando vieni qui".