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Pesce scaduto, sporco e mal conservato nel negozio di surgelati: sequestrati 5.500 chili dalla Finanza

Il blitz della Guardia di Finanza è scattato in un negozio di vendita al dettaglio di pesce ad Angri, nella provincia di Salerno.
A cura di Valerio Papadia
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Pesce spada in cattivo stato di conservazione
Pesce spada in cattivo stato di conservazione

Blitz della Guardia di Finanza della compagnia di Nocera Inferiore in un negozio di vendita al dettaglio di pesce ad Angri, nella provincia di Salerno, nel quale sono state riscontrate diverse irregolarità dal punto di vista ignenico-sanitario: i militari delle Fiamme Gialle hanno rinvenuto e sequestrato 5.500 chili di pesce in cattivo stato di conservazione, sporco e scaduto.

Nel corso dell'ispezione nel negozio, attivo da oltre 10 anni nella vendita al dettaglio di prodotti ittici, i finanzieri, di concerto con personale dell'Asl Salerno 1, hanno scoperto una cella frigorifera di 60 metri quadrati all'interno del quale hanno trovato il pesce in pessimo stato: i prodotti erano conservati per terra, o su pedane di legno, non vi erano indicazioni sulla provenienza e in alcuni casi avevano di gran lunga superato la data di scadenza. La stessa cella frigorifera è stata trovata sporca, a tal punto da impedire l'idoneità al consumo di tutto il cibo ivi conservato.

Gli alimenti ammassati trovati così dalla Finanza
Gli alimenti ammassati trovati così dalla Finanza

Il pesce sequestrato vale 100mila euro

Come detto, tutta la merce stipata nella cella frigorifera è stata posta sotto sequestro: il valore commerciale, secondo quanto constatato dai finanzieri, è di circa 100mila euro. I militari delle Fiamme Gialle, con l'aiuto di una ditta specializzata, seguiranno ora i processi per il corretto smaltimento dei prodotti ittici oggetto del sequestro. Al termine delle operazioni, la rappresentante legale della società è stata denunciata alla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore per le gravi violazioni commesse in materia di sanità pubblica: rischia l'arresto fino a un anno o una multa che può superare i 30mila euro.

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