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Parla una delle sorelle sfregiate con l’acido: “Spero un giorno di riuscire a perdonare”

Parla a Fanpage.it l’avvocato delle sorelle sfregiate con l’acido a Corso Amedeo di Savoia, a Napoli. «I segni si vedono, sono evidenti. Sono state colpite al viso, al seno, alle gambe».
A cura di Gaia Martignetti
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[I rilievi della scientifica sul motorino delle due sorelle sfregiate dall'acido]
[I rilievi della scientifica sul motorino delle due sorelle sfregiate dall'acido]

«Auspico un giorno di riuscire a perdonare». Una frase detta non a cuor leggero, che difficilmente si potrebbe credere pronunciata da una delle due sorelle, sfregiate con l'acido a Corso Amedeo di Savoia, a Napoli, un paio di giorni fa. Ma che invece la più grande delle due avrebbe pronunciato, stando a quanto racconta a Fanpage.it l'avvocato della famiglia delle giovani, Cesare Amodio. Una frase ancora più significativa se si pensa che, al momento, mentre le indagini proseguono, risulta indagata, in attesa dell'udienza di convalida, la giovanissima zia delle sorelle.

Il racconto dell'avvocato delle giovani, a Fanpage.it, restituisce quanto questo sia un momento delicato, benché le ustioni riportate non siano talmente gravi da richiedere un ricovero. «Sono shockate, scosse emotivamente, ma stanno abbastanza bene. È una ferita intima quella che hanno subito. Guardano già avanti, La più grande deve occuparsi della figlia. Certo, i segni si vedono, sono evidenti. Sono state colpite al viso, al seno, alle gambe. Penso avessero dei pantaloncini, perché ci sono dei segni molto evidenti. Come se fosse colato giù questo acido, ha lasciato delle strisce. Il gesto è grave, assolutamente sproporzionato a qualunque tipo di offesa, non c'è una proporzione possibile, non c'è nulla che giustifichi questa cosa. Sono state ascoltate, hanno avuto molto tempo, deve essere stato faticoso anche per gli inquirenti. Vorrebbero stare fuori dal clamore, anche per questo sono io oggi a parlare. È una situazione stressante e psicologicamente faticosa».

Il luogo del ferimento (foto di Gaia Martignetti /Fanpage.it)
Il luogo del ferimento (foto di Gaia Martignetti /Fanpage.it)

Al momento non è ancora chiaro chi abbia lanciato l'acido che ha colpito le due giovani, ma le indagini proseguono, partendo proprio dal racconto di chi quell'aggressione l'ha subita. Stando a quanto racconta l'avvocato Amodio, le vittime cercano di immaginare il motivo di quanto accaduto.  «La più grande, spiega l'avvocato,  auspica di riuscire a dimenticare e perdonare. Lei stessa ha una bambina a cui dedicarsi. Aspettiamo le indagini, con grande fiducia. Sappiamo al momento veramente poco. Erano in motorino e sono state avvicinate, il fatto è avvenuto all'improvviso. Dei motorini si sono avvicinati e hanno lanciato questo acido. Purtroppo le ustioni ci sono, però loro hanno reagito bene. Guardano avanti, l'aspetto psicologico in questa vicenda è decisivo. I medici al momento hanno detto di non esporsi al sole, ci affidiamo anche a loro».

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