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“Paga se vuoi continuare i lavori”: chiedono il pizzo ai cantieri, 5 fermi nel clan Mallardo

I cinque sono indagati per tentata estorsione continuata ai danni di numerosi imprenditori edili di Giugliano, nella provincia di Napoli.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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Nella mattinata di oggi, mercoledì 17 maggio, i carabinieri della compagnia di Giugliano, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, hanno eseguito decreti di fermo nei confronti di 5 persone, ritenute affiliate al clan Mallardo, gravemente indiziate a vario titolo di tentata estorsione continuata e di ricettazione, aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare il clan, operante proprio a Giugliano, nella provincia partenopea.

Le indagini dei militari dell'Arma hanno rivelato che, tra i mesi di marzo e aprile del 2023, i cinque indagati hanno chiesto il pizzo a diversi imprenditori edili di Giugliano: per continuare i lavori che avevano messo in piedi, avrebbero dovuto pagare delle tangenti. Secondo quanto rivelato dalle indagini, i cinque indagati, per recarsi nei cantieri edili e chiedere il pizzo, utilizzavano motoveicoli a cui erano apposte targhe rubate in precedenza ad altri veicoli.

Ancora nella mattinata odierna, i carabinieri del Ros hanno arrestato tre persone, affiliate al clan Licciardi e alla cosiddetta Alleanza di Secondigliano, ritenute responsabili dell'omicidio di Salvatore Esposito, anche lui del clan Licciardi, ucciso a Napoli il 27 settembre del 2013. Esposito fu punito perché aveva una relazione con la moglie di un affiliato al clan, detenuto: portato in un luogo isolato, l'uomo venne ucciso a colpi di pistola e poi sciolto nell'acido.

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