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Ornella Pinto, uccisa dal marito a Napoli: martedì il trigesimo nella chiesa di Santa Rita

Si terrà martedì 13 aprile alle 18.30 nella chiesa di Santa Rita a Napoli la cerimonia per il trigesimo dalla scomparsa di Ornella Pinto, la donna uccisa dal marito nella notte del 13 marzo con almeno dodici coltellate. Secondo il medico legale, non vi sarebbero ferite “da difesa” sul corpo della donna: si fa strada l’ipotesi di un omicidio premeditato.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Si terrà martedì 13 aprile alle 18.30 la celebrazione del primo trigesimo dalla morte di Ornella Pinto, uccisa dal marito un mese fa nella sua abitazione di Napoli. Lo hanno comunicato i familiari della donna: il trigesimo sarà celebrato martedì prossimo, il 13 aprile, all'interno della chiesa di Santa Rita in via Scipione Rovito, nel quartiere di San Carlo all'Arena dove la donna viveva assieme al marito fino alla notte dell'omicidio, avvenuto nella notte del 13 marzo scorso.

Una vicenda che fece scalpore: l'uomo la accoltellò nel sonno per circa 12 volte, prima di scappare. Una fuga che, nonostante zone rosse e coprifuoco, l'uomo riuscì a compiere arrivando da Napoli fino in Umbria, dopo ore di guida della propria automobile. Di sua spontanea volontà, alle prime luci dell'alba, si consegnò poi ai carabinieri di Monterubbiano, in provincia di Terni, che ignari di quanto fosse accaduto poche ore prima a Napoli, gli aprirono le porte della caserma vedendolo ancora sporco di sangue e raccogliendo così la sua deposizione. A distanza di un mese, tuttavia, emergono alcune differenze tra la sua versione e quella accertata dalle forze dell'ordine: l'uomo parlò di una lite precedente all'accoltellamento, ma secondo il medico legale non vi sarebbero lesioni "da difesa" sul corpo della donna, colpita tra l'altro ripetutamente alla schiena. Un "dettaglio" non da poco e che potrebbe rendere più plausibile l'ipotesi dell'omicidio premeditato da parte dell'uomo nei confronti della moglie: una ipotesi che renderebbe, inevitabilmente, molto più pesante la sua posizione dal punto di vista della possibile pena detentiva.

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