Operai morti a Napoli, l’accertamento in cantiere: tubo spezzato sulla saldatura

I bulloni, i perni e il tubo spezzato in un punto in cui è evidente una saldatura sono stati al centro delle verifiche disposte dalla Procura di Napoli nel cantiere di via Domenico Fontana dove, lo scorso 15 luglio, sono morti tre operai, precipitati nel vuoto quando il cestello del montacarichi su cui si trovavano si è capovolto; l'accertamento irripetibile si è concluso nel primo pomeriggio di oggi, 1 agosto; il consulente nominato dal pm Stella Castaldo (magistrato in forza alla sezione "lavoro e colpe professionali" coordinata dal procuratore aggiunto Antonio Ricci) consegnerà le sue valutazioni entro 90 giorni.
Gli accertamenti sul cantiere al Rione Alto
Durante gli accertamenti, si apprende, alcuni bulloni erano così allentati che è stato possibile svitarli con le mani. Inoltre, l'ancoraggio del montacarichi all'edificio sarebbe apparso corretto fino alla sommità dello stabile, ma sarebbe stato, invece, non idoneo, se non assente, per la parte del traliccio che superava di alcuni metri l'altezza dell'edificio; questo potrebbe avere portato il traliccio a spezzarsi nel punto di congiunzione col pezzo sottostante, in seguito al peso del cestello, degli operai e del carico; un'altra ipotesi è che la cabina sia stata spinta oltre i punti di ancoraggio del traliccio.
La documentazione relativa all'impianto di sollevamento è stata acquisita da Polizia Scientifica e Ispettorato del Lavoro. Si dovrà definire anche chi abbia materialmente montato il macchinario, che era stato fornito con la formula del noleggio "a freddo", ovvero senza operatore; non si esclude che tra questi possa anche esserci uno dei tre operai morti, due dei quali lavoravano in nero.
"Il nostro consulente, l'ingegnere Ferdinando Luminoso – dice l'avvocato Dezio Ferraro, legale dell'amministratore del condominio in cui è avvenuto l'infortunio e oggi affiancato dal collega Francesco Gaio – ha assistito e anche partecipato a tutte le operazioni, in sinergia con gli ausiliari del pubblico ministero. Confidiamo nel fatto che gli esiti possano disvelare le cause di questo grave incidente".
Omicidio colposo, 4 indagati
Ieri a Forcella si sono tenuti i funerali di Vincenzo Del Grosso, 53 anni. Il giorno precedente, il 30 luglio, c'erano invece state le esequie di Luigi Romano, 67enne di Arzano, e Ciro Pierro, 62enne di Calvizzano. Nell'inchiesta della Procura di Napoli l'ipotesi di reato è di omicidio colposo plurimo; nel registro degli indagati ci sono quattro persone: il titolare della ditta per cui lavoravano i tre operai, il titolare della società che ha noleggiato il macchinario, il responsabile della sicurezza del cantiere e l'amministratore del condominio.