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Omicidio davanti al bar alla Sanità, assolto Apice: non fu lui a uccidere Mariano Bacioterracino

La Corte di Appello ha assolto Costanzo Apice: non è lui il killer che si vede nel video dell’omicidio di Mariano Bacioterracino, avvenuto nella Sanità nel 2009.
A cura di Nico Falco
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Ad uccidere Mariano Bacioterracino non fu Costanzo Apice: l'uomo è stato assolto il 5 gennaio dalla quinta sezione della Corte di Appello di Napoli. L'omicidio era avvenuto il 12 maggio 2009, davanti a un bar di via Vergini, nel Rione Sanità, nel centro di Napoli: scena ripresa dalle videocamere di sorveglianza, video che fu poi diffuso dalla Questura nel tentativo proprio di dare un nome a quel killer che, si vede nelle immagini, si avvicina alla vittima ed esplode diversi colpi di pistola da distanza ravvicinata.

Omicidio alla Sanità, il killer ripreso da un video

Il video fece molto scalpore all'epoca, perché mostrava sia un omicidio commesso in strada, davanti a diversi testimoni, sia la freddezza del killer, che dopo aver sparato alla vittima si allontanava tranquillamente, col volto semi nascosto da un cappellino. Successivamente i sospetti si concentrarono su Costanzo Apice, indicato come responsabile da alcuni collaboratori di giustizia; secondo uno degli accusatori, aveva anche rifiutato una operazione di chirurgia plastica al viso che gli aveva proposto il suo clan di appartenenza. Apice, difeso dagli avvocati Claudio Davino e Nino Marazzita, era stato condannato all'ergastolo in primo e secondo grado.

Assolto Apice: non fu lui a uccidere Mariano Bacioterracino

La Corte di Cassazione, però, dopo avere accolto le tesi degli avvocati difensori, aveva rimandato la decisione a un'altra sezione della Corte di Appello di Napoli: i difensori avevano dimostrato che, pur essendoci una somiglianza, quella ripresa del video era un'altra persona differente per altezza e per modo di camminare. Il sostituto procuratore Giovanni Cilenti ha quindi chiesto e ottenuto dalla Corte di Appello il rinnovo della fase dibattimentale; sono stati di nuovo ascoltati alcuni dei collaboratori di giustizia, che però sono caduti in contraddizione. Apice, difeso in questo ultimo passaggio dagli avvocati Davino e Michele Caiafa, è stato quindi dichiarato innocente per quell'omicidio; resta detenuto, in quanto condannato in via definitiva nel dicembre 2016 per l'omicidio di Carmine Grimaldi, detto "Bombolone", referente del clan Licciardi a San Pietro a Patierno, ucciso in un agguato il 18 luglio 2007.

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