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Nunzio Giuliano, morto mentre scappava dalla polizia: prosciolto l’agente indagato per l’omicidio

È stato prosciolto dall’accusa di omicidio stradale il poliziotto indagato per la morte di Nunzio Giuliano, 36 anni, figlio dell’ex boss di Forcella Guglielmo, morto nel 2018 in un incidente avvenuto durante un inseguimento con la polizia. L’agente era alla guida dell’auto che inseguiva lo scooter con a bordo Giuliano.
A cura di Valerio Papadia
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È stato definitivamente prosciolto dalle accuse il poliziotto indagato dalla Procura di Torino per omicidio stradale nell'ambito della morte di Nunzio Giuliano, 36 anni – figlio dell'ex boss di Forcella Guglielmo – deceduto nel 2018 a causa di un incidente stradale avvenuto nel capoluogo piemontese durante un inseguimento con la polizia. Il Tribunale di Torino non ha dunque ravvisato nessun nesso di casualità tra l'inseguimento, condotto appunto dal poliziotti indagato, e la morte di Nunzio Giuliano, che stava scappando dalle forze dell'ordine insieme a un complice, illeso nell'incidente, che riuscì a dileguarsi. Soccorso e trasportato in gravi condizioni in ospedale, il 36enne morì oltre un mese dopo a causa delle ferite riportate.

L'incidente e la morte di Nunzio Giuliano

Il 15 novembre del 2018, a San Salvario, quartiere della periferia torinese, Nunzio Giuliano si trovava a bordo di uno scooter insieme a un complice quando iniziò l'inseguimento con le forze dell'ordine. Giuliano già da tempo era finito sotto la lente d'ingrandimento della Squadra Mobile di Torino, dal momento che secondo gli inquirenti aveva messo in piedi una banda specializzata in furti e rapine di orologi di lusso, soprattutto Rolex. Nel corso dell'inseguimento, il veicolo guidato da Giuliano si era scontrato con un'automobile ed era poi carambolato contro l'automobile delle forze dell'ordine; il complice, invece, era riuscito a non riportare ferite nello scontro e si era dato alla fuga. Soccorso dai sanitari, il 36enne era stato trasportato al Cto di Torino, dove le sue condizioni erano risultate subito gravi e dove era deceduto il successivo 30 dicembre.

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