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“Non accettavo la fine della relazione”: cosa ha confessato Alessio Tucci del femminicidio di Martina Carbonaro

L’avvocato di Alessio Tucci, fermato per il femminicidio di Martina Carbonaro, a Fanpage.it: “È pentito e disperato. Ha pianto dopo la confessione”. Il 19enne prima ha negato, poi ha ceduto davanti ai carabinieri.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Alessio Tucci, fermato per l'omicidio dell'ex fidanzata Martina Carbonaro
Alessio Tucci, fermato per l'omicidio dell'ex fidanzata Martina Carbonaro

Non accettava la fine della relazione con Martina, per questo l'ha uccisa. Questa sarebbe la motivazione all'origine del femminicidio di Martina Carbonaro, 14 anni, da parte dell'ex fidanzato Alessio Tucci, 19 anni, incensurato e senza precedenti. “Alessio è pentito e disperato per la morte di Martina – spiega a Fanpage.it l'avvocato del 19enne Mario Mangazzo – Ha pianto per il dolore dopo la confessione".

Alessio Tucci ora è nel carcere di Poggioreale di Napoli, reo-confesso per il femminicidio della 14enne Martina Carbonaro, la ragazzina di Afragola, in provincia di Napoli, scomparsa lunedì 26 maggio scorso e ritrovata senza vita nella casa abbandonata del custode dello stadio "Moccia" di Afragola ieri notte. Il giovane avrebbe partecipato alle ricerche della sua ex fidanzata nella giornata di ieri. Il 19enne era stato sentito inizialmente come testimone. Poi, questa notte, attorno alle 2,00, dopo essere stato condotto in caserma dai carabinieri, ha confessato il delitto, durante l'interrogatorio condotto dal Procuratore Alberto Della Valle. Disposto per lui il fermo per omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere.

Martina Carbonaro, la vittima
Martina Carbonaro, la vittima

Il 19enne prima ha negato, poi ha ceduto

Martina sarebbe stata uccisa, colpita alla testa con una pietra, perché Alessio non accettava la fine della relazione. Questa la motivazione del gesto, come spiega a Fanpage.it Mario Mangazzo, l'avvocato che assiste il giovane 19enne.

Il ragazzo, maggiorenne, incensurato e senza precedenti penali, attualmente è in stato di fermo ed è stato condotto questa mattina presso il carcere di Poggioreale. Il 19enne, “inizialmente aveva negato le responsabilità – afferma Mangazzo – poi dopo circa un'ora ha ammesso gli addebiti e si è dichiarato purtroppo responsabile di questo delitto molto grave, la morte della povera Martina, dopo un interrogatorio che si è tenuto alle 2 di questa notte. Stiamo aspettando i provvedimenti da parte della Procura, che non ha ancora notificato formalmente l'atto”.

Ha mostrato parole di pentimento rispetto a quanto ha fatto?

“Sì, assolutamente, una volta ammessi gli addebiti era disperato. Ha pianto e ha rappresentato attraverso il pianto il dolore per avere cagionato la morte di questa povera ragazza”.

Il motivo era perché la ragazza aveva interrotta la relazione?

Sì, questa la motivazione e lui non la accettava.

Ha parlato con la famiglia?

Ho parlato con i genitori, sono provati. Conoscevano bene la ragazzina, sono sofferenti sia per la morte di Martina e anche per loro figlio. Loro non hanno ora né la serenità né la tranquillità per rilasciare delle dichiarazioni. Mi hanno chiesto di farmi portavoce del loro stato d'animo. Esprimono solidarietà e vicinanza ai familiari di Martina e sono in ansia per le sorti del figlio, incensurato, senza precedenti penali. Tutto questo è molto difficile da superare e da gestire.

Ha collaborato Gaia Martignetti

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