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Elezioni amministrative Napoli 2021

“Noi comunisti stiamo con Bassolino”: la carica degli ex di Rifondazione alle Comunali di Napoli

Tantissimi ex militanti di Rifondazione Comunista sono scesi in campo per Antonio Bassolino. Si sono candidati nei quartieri più difficili accettando la sfida, tra loro anche Armando Simeone e Patrizio Gragnano, da Forcella e Napoli Est. “Spostiamo l’asse della città a sinistra, una sinistra moderna che ha fatto l’upgrade”
A cura di Antonio Musella
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La campagna elettorale di Antonio Bassolino passa per i quartieri della città, rione per rione, casa per casa. Ad accompagnarlo ci sono referenti politici storici dei territori, uomini e donne abituati a lavorare sui quartieri, per la pulizia delle strade, il miglioramento della qualità della vita, le vertenze sociali. In tanti, tra quelli che hanno deciso di sostenere Bassolino alle elezioni comunali di Napoli il prossimo 3 e 4 ottobre, vengono dai partiti della sinistra radicale.

Quelli che quando Bassolino era all'apice della sua carriera politica, non contavano certo percentuali da prefisso telefonico, ma anzi esprimevano schiere di deputati, senatori, consiglieri comunali e regionali. Sono tanti quelli che vengono da Rifondazione Comunista, un tempo ala sinistra delle coalizioni di Bassolino al Comune di Napoli e alla Regione Campania. Tra questi Armando Simeone, candidato presidente della IV Municipalità e Patrizio Gragnano, candidato presidente della VI Municipalità.

Simeone, già assessore municipale, attivissimo nella zona di Forcella e di San Lorenzo, è un vero punto di riferimento del quartiere. Già con Rifondazione Comunista ha ricoperto la carica di consigliere di quartiere e oggi lotta per la presidenza da suo quartier generale di via Pietro Colletta.

Gragnano invece è un punto fermo tra Barra, San Giovanni e Ponticelli, è stato anche lui sia consigliere municipale che assessore municipale tra gli anni Novanta e Duemila, sempre con Rifondazione Comunista, ed ha seguito per anni da vicino la vertenza dei bipiani di Ponticelli.

Perché avete deciso di rimettevi in campo con Bassolino, qual è il legame con la sua figura?

Simeone: Mi lega la passione politica, la lotta, mi legano le vertenze sociali e mi lega la storia di Antonio Bassolino. Lui è rimasto l'unica persona che dice qualcosa di sinistra a Napoli e in Italia.
Gragnano: Mi sono candidato con Bassolino per due motivi: il primo che la condizione della città non ci fa permettere di avere un Sindaco che non sa fare il Sindaco e che ha bisogno di tempo per capire e imparare a gestire; il secondo è perché ho iniziato a fare politica nel 1993 quando Antonio divenne Sindaco, e quella stagione ha avviato una generazione di quarantenni alla politica e quello spirito del '93 può rimettere in sesto la città.

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Per l'elezione questa è forse la strada più difficile, cosa vi ha spinto a tentare l'impresa?

Simeone: Sicuramente la più difficile, corro da solo con la lista civica di Antonio Bassolino contro altri 4 candidati presidente. Uno della fallimentare amministrazione De Magistris e gli altri tre sono tutti a diverso modo legati alla destra, quindi io sono il solo candidato della sinistra. La mia lista è fatta di giovani e soprattutto di donne, ho una lista composta da 20 donne su 30 candidati, non so se è un record ma ne sono orgoglioso.
Gragnano: Sono 10 anni che non ho tessere di partito, ma vivo Napoli est e il suo degrado. Vivo quel muro di gomma di una classe politica di centrosinistra che non è stata mai capace di incarnare le esigenze del territorio. E' una scelta difficile, ma il territorio mi ha spinto a metterci la faccia, abbiamo una lista di 30 persone per bene, che raccolgono un consenso trasversale, oggi siamo di sinistra ma siamo indipendenti, parliamo a tutti. E' tutto in salita ma io non sono candidato per partecipare.

Sono tanti gli ex Rifondazione in campo per Bassolino. Oggi Napoli di che tipo di sinistra ha bisogno?

Simeone: Tantissimi compagni ex di Rifondazione sono accanto a Bassolino, ho ritrovato intorno a lui quell'entusiasmo che ci caratterizzava quando eravamo dirigenti del PRC. Mi ha fatto piacere ritrovare quella squadra. Io sono sicuro che se arriviamo al ballottaggio Bassolino ha tutte le carte in regola per spostare l'asse della città a sinistra. Le altre coalizioni sono intrise di consociativismo, se spulciamo le liste andiamo a vedere che ci sono un sacco di impresentabili, c'è gente che porta la croce celtica al collo e sostiene Manfredi.
Gragnano: Napoli ha bisogno di una sinistra moderna, che sia anche comunista, io certo non abiuro la mia identità, ma in questi 10 anni in cui ho lavorato confrontandomi con realtà diverse e città diverse ho imparato a fare anche un upgrade sul mio "essere di sinistra". Oggi a Napoli essere di sinistra è un'idea nuova, significa dare la possibilità a tutti di partecipare al governo del territorio, immaginare un'idea diversa del mare, dei trasporti, del turismo, un'idea nuova di Napoli est che non sia quella dell'industria pesante ma dei servizi che si sviluppano intorno all'università e all'ospedale. Una sinistra che costruisca giustizia e sviluppo consentendo a tutti di arrivare alle opportunità.

Qual è la priorità per le vostre municipalità?

Simeone: E' quella di riportare al centro la legalità e la trasparenza, veder riconoscere gli elementari diritti ai cittadini. La nostra municipalità è andata alla ribalta per fatti di cronaca o per fatti amministrativi poco trasparenti, arresti, denunce, documentazioni fasulle. Tutte cose che hanno fatto male. Noi dobbiamo riportare la trasparenza e la legalità nella municipalità. Io sono stato 15 anni consigliere e 3 anni assessore, sono stato sia in maggioranza che in opposizione, l'aula del consiglio municipale è intitolata a "Don Peppe Diana", la targa fu messa da me e noi da li dobbiamo ripartire, dalla giustizia, dalla legalità e dai diritti.
GragnanoPotremmo parlare di tanti progetti realizzabili a medio termine, credo però che la prima priorità sia quella di restituire normalità dell'ordinario. Spazzamento, buche, scuole funzionali, senza aule in cui ci piove dentro, delle case comunali che siano tutti e tre funzionanti per i servizi al cittadino. Parchi pubblici, ne abbiamo 1 e mezzo ma sono 5 sulla carta e dobbiamo riaprirli tutti. 

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