Napoli, scoperte frasi d’amore di 2mila anni fa durante la visita dei delegati Unesco

Scoperte frasi d’amore di oltre 2000 anni fa nell’ambulacro del Teatro di Nerone all’Anticaglia, a quanto apprende Fanpage.it, nel cuore del centro storico di Napoli, l'antica colonia greca di Neapolis. La scoperta è stata presentata oggi, durante una visita al sito archeologico dei delegati Unesco, in questi giorni in città per la Conferenza Unesco “Cultural Heritage in the 21st Century”, in programma in città a Castel Capuano dal 3 al 5 giugno. Al sito archeologico si accede da via San Paolo al civico 4. Le visite del sito saranno aperte al pubblico probabilmente dal prossimo autunno.
Lo studio: "Segno del passaggio dal greco al latino"
Si tratterebbe di una frase in greco che ora si sta cercando di tradurre correttamente. Secondo gli esperti, le epigrafi ritrovate potrebbero essere una testimonianza del passaggio temporale dall'uso del greco antico, la lingua correntemente parlata nella Neapolis di oltre 2mila anni fa, al latino, la lingua in uso nell'Antica Roma. Lo studio è a cura della dottoressa Giuliana Boenzi, della Soprintendenza Archeologica di Napoli. Dagli scavi effettuati in questa zona sarebbero emersi anche scheletri intatti, in alcuni casi anche di bambini. Segno, secondo gli studiosi, che indicherebbe che il posto avrebbe avuto varie destinazioni durante i secoli. Perfetto anche il sistema idrico e fognario dei sotto servizi del teatro, praticamente ancora intatto dopo 2000 anni.
“Abbiamo avuto notizia di questa scoperta, per la prima volta – racconta a Fanpage.it Antonio Pariante, presidente del Comitato Portosalvo e membro del CTS del centro storico Unesco – durante la visita speciale delle delegazioni internazionali dell’Unesco alla quale abbiamo preso parte anche noi”. Che si tratti di frasi d'amore, al momento, è una prima ipotesi. Saranno i successivi studi a chiarire il preciso significato delle frasi ritrovate. “Anche oggi – conclude Pariante – le superfici murarie continuano ad essere nei millenni i “quaderni dei sentimenti popolari”.