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Napoli, morta la scultrice Rosa Panaro, icona del femminismo e dei diritti delle donne

Il Comune di Napoli le conferì la medaglia al merito. Domani i funerali nella Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli alle ore 12.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Si è spenta all'età di 87 anni la scultrice e docente Rosa Panaro, attivista simbolo del femminismo partenopeo. Panaro è morta sabato sera, 5 marzo, nella sua casa-studio in vico Paradisiello alla Veterinaria, a Napoli. Considerata una icona dell'arte Pop, dagli anni '70 lottò attivamente per la difesa dei diritti delle donne. Per il suo impegno sociale, recentemente aveva ricevuto anche la medaglia al merito del Comune di Napoli. “Una vita da combattente per l'arte e per i diritti delle donne”, la ricorda il Municipio in una nota. I funerali si terranno domani, lunedì 7 marzo alle ore 12 nella Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli.

Rosa Panaro era nata nel 1935 a Casal di Principe, in provincia di Caserta, ma aveva vissuto sempre a Napoli, sua città d'adozione. Dopo gli studi al Liceo artistico e all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove fu allieva di Antonio Venditti, insegnò discipline plastiche presso il Liceo artistico. La sua attività ebbe iniziò nel 1956, sperimentando materiali quali cementi colorati, resine, polimaterici, ceramica. Dal 1970 nella sua produzione artistica divenne prevalente l'uso della cartapesta. Per passare poi alla terracotta, sotto la suggestione dell'arte classica greca e italica.

Numerose le sue esposizioni a Napoli, Novara ("Oltre l’Avanguardia"), Bologna, Biennale di Venezia e in tante altre città italiane. Dal 1977 iniziò la sua attività di gruppo con i collettivi femministi. Nel 1978 alla Biennale di Venezia portò il Lavoro Nero – lavoro creativo, sempre a Venezia tornò nel 1981 con la mostra "Pittrici per l’ottava festa della donna", nel 1982 a Napoli "Quasi una Situazione" e nell’83 ad Amalfi in "Confronto in scultura". Tantissimi i messaggi di vicinanza e cordoglio, anche dal mondo istituzionale, che stanno arrivando in queste ore alla famiglia, per la terribile perdita.

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