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Napoli, l’artista Gandini scolpisce un volto su un tronco in piazza Carità

L’artista Andrea Gandini ha realizzato una scultura in piazza Carità, nel centro di Napoli, intagliando il volto di un uomo in un tronco d’albero tagliato. Dedicata ai passanti, l’opera “è la materializzazione della condizione dell’Uomo di Strada che combatte gli eventi, li domina e non li subisce”.
A cura di Nico Falco
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C'è chi in quei lineamenti ha riconosciuto un attore americano, "quello del film di Denzel Washington dove rapiscono una bambina" (Christopher Walken, ndr), chi addirittura ci ha visto le fattezze di Maradona. In realtà l'omaggio da Andrea Gandini, maestro dell'"Arte pubblica", non era a nessun personaggio famoso: l'opera, chiamata "L'Uomo di Strada", è dedicata al passante comune, ovvero anche a quello dei capannelli di persone che si sono fermate per assistere alla creazione tra lo stupito e l'incredulo.

L'artista ha realizzato l'opera questa mattina, 11 febbraio, in piazza Carità, nel centro di Napoli. Ha utilizzato, questo il particolare delle sue creazioni, un tronco d'albero. A colpi di martello e scalpello, sotto lo sguardo incuriosito dei tanti passanti che si sono fermati, ha tirato fuori il volto di un uomo dal ceppo tagliato, trasformando il pezzo di legno abbandonato in un'opera di street art. Che, purtroppo, è stata subito "inaugurata" da alcuni ragazzini, che l'hanno imbrattata (per fortuna senza danneggiarla) con bombolette e coriandoli. Pochi giorni fa Gandini aveva realizzato a Roma, in piazza Re di Roma, una scultura in memoria di Pamela Mastropietro, la diciottenne barbaramente uccisa nel gennaio 2018.

"L'artista Andrea Gandini – si legge in una nota dell'entourage –  in visita studio al Museo Archeologico Nazionale di Napoli si è lasciato tentare dalla città Partenopea e, perso nella dimensione urbana, non ha potuto trattenere la propria pulsione artistica. Un moderno flâneur  senza meta che si è fermato in piazza della Carità, prossima ai Quartieri Spagnoli, tra i quartieri di Monte Calvario e San Giuseppe  dove ha incontrato un nuovo e poroso tronco reciso, la degna materia per l’azione gandiniana. E così è nata una performance di strada, senza esitazione; con martello e sgorbia tra i passanti e la vita napoletana. Il teatro di sempre, la caciara e la curiosità. I privilegiati spettatori dell’arte di Andrea Gandini, come sempre, sono stati la donna e l’uomo di strada ed  è a loro che viene dedicata la scultura napoletana. Un volto che guarda oltre il limite dei vicoli e si lancia nelle larghe e più salubri strade dell’urbanistica borbonica, tanto pensiero nel volto e nella capigliatura. È la materializzazione della condizione dell’Uomo di Strada che combatte gli eventi, li domina e non li subisce. Un individuo urbano che al massimo palesa un po’ di stanchezza che con due chiacchiere e un incontro casuale può superare. Questa è Napoli  per Gandini, porosa come questo albero reciso, ora divenuto scultura in cui legno e vita interferiscono continuamente dai marciapiedi di basalto, nelle piazze. Il legno era in attesa in uno spazio, la strada, vitale capace di ospitare nuove, in attesa di nuove impreviste installazioni. Mentre il definitivo ed il caratterizzato vengono rifiutati dalla città che evolve e si trasforma, Gandini ferma il tempo e regala a Napoli la sua poesia.

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