Napoli, in centinaia per l’inchiesta sulla morte di Mario Paciolla: “È stato ucciso non si è suicidato”

La nuova inchiesta “Il caso Mario Paciolla” è stata proiettata al Foqus ai Quartieri Spagnoli a Napoli alla presenza dei genitori di Mario Paciolla. Un lavoro in cui si cerca di far luce sui punti ancora oscuri attorno alla morte del cooperante italiano morto in Colombia.
A cura di Peppe Pace
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Cittadini, associazioni, politici, giornalisti e rappresentanti delle istituzioni si sono stretti attorno a Pino e Anna, i genitori di Mario Paciolla, cooperante italiano ucciso in Colombia nel 2020 a 33 anni. L'inchiesta di Antonio Musella fornisce una ricostruzione e diverse testimonianze che smontano la tesi del suicidio: "Nessuno crede che Mario si sia suicidato – spiega Anna Motta, la mamma di Mario Paciolla – possiamo anche accettare un'archiviazione del caso, a patto che venga chiarito che mio figlio non si è tolto la vita".

Dello stesso avviso Roberto Fico, ex presidente della Camera ed esponente del Movimento 5 Stelle, Marco Sarracino, Deputato del Partito Democratico, Dario Carotenuto, Deputato del Movimento 5 Stelle, e Giuliano Granato, portavoce di Potere al Popolo. "Mario deve aver visto qualcosa che non doveva vedere – spiega Roberto Fico – ed è importante che anche l'ONU si prenda le sue responsabilità". "Siamo pronti ad andare in Colombia – sottolinea Marco Sarracino – per fare luce su questa vicenda assurda. Mario è stato ucciso non si è suicidato". "Se non si arriva a scoprire la verità su quello che è successo a Mario – spiega Giuliano Granato – è una sconfitta per tutti, non solo per la famiglia – Mario lavorava per le Nazioni Unite che anziché proteggerlo, lo hanno dimenticato". La mamma e il papà di Mario Paciolla sono stati accolti con una standing ovation di diversi minuti, un momento molto emozionante che ha preceduto la proiezione del video.

"Mio figlio non si è suicidato"

Al termine della proiezione è stato dato spazio alle domande del pubblico e ai saluti. Tutti hanno voluto abbracciare e salutare i genitori di Mario: "Non ci aspettavamo tutto questo amore. Attraverso voi stiamo conoscendo aspetti di Mario che ignoravamo – racconta Anna Motta – dal canto nostro cerchiamo di far rivivere Mario attraverso i nostri occhi, partecipando a quegli eventi e a quelle battaglie che Mario avrebbe preso a cuore. È proprio l'affetto e l'amore di tutte queste persone che ci fa andare avanti e andremo avanti fino ad ottenere verità e giustizia. Mio figlio non si è suicidato, era un ragazzo pieno di gioia e di voglia di vivere che aveva deciso di dedicare la sua vita agli altri e chi dedica la propria vita agli altri non decide di togliersela".

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