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I medici facevano false prescrizioni per ottenere i rimborsi dell’Asl di Napoli

I due dottori sono stati interdetti dall’esercizio della professione per un anno, mentre i responsabili di due centri di diagnostica sono stati posti agli arresti domiciliari. Le indagini, partita da una denuncia dell’Asl Napoli 1 Centro, hanno rivelato un sistema volto all’ottenimento di rimborsi mediante false prescrizioni di esami costosi, mai effettuati.
A cura di Valerio Papadia
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Esami diagnostici, anche molto costosi, nella pratica mai effettuati, anche se le prescrizioni mediche dicevano il contrario: così, tramite false prescrizioni, ricevevano i rimborsi, truffando di fatto l'Asl Napoli 1 Centro. Nei guai sono finiti due medici convenzionati con l'Asl e operanti in strutture sanitarie di Napoli, sottoposti al divieto di esercizio della professione per un anno, mentre i rappresentanti legali di due centri diagnostici, padre e figlio, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, grazie alle indagini del 2° Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Napoli, coordinati dalla Procura partenopea.

Le false prescrizioni a nome di pazienti ignari

L'attività investigativa delle Fiamme Gialle e dei magistrati, partita dopo una denuncia presentata dall'Asl Napoli 1 Centro, ha permesso di svelare il meccanismo truffaldino messo a punto dai centri diagnostici con la complicità dei due medici, che falsificavano le prescrizioni per esami diagnostici, spesso molto costosi, percependo così indebitamente il rimborso del Sistema Sanitario Nazionale. I soggetti a cui nome veniva prescritto l'esame, come stabilito dalle indagini, erano del tutto ignari: gli uomini della Guardia di Finanza hanno ascoltato circa 100 pazienti, i quali hanno affermato di non aver mai fatto tali esami e, in alcuni casi, di non essersi mai recati in quei centri diagnostici.

Le false prescrizioni hanno permesso ai due centri di percepire un rimborso di 58mila euro: i militari delle Fiamme Gialle hanno così effettuato anche un sequestro preventivo, a carico degli indagati, pari a un importo equivalente all'illecito percepito.

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