Napoli, ecco la truffa dello specchietto. Ma stavolta l’auto ha 4 telecamere e il criminale scappa

Le dashcam di un’automobile hanno ripreso un tentativo di truffa dello specchietto a Capodimonte; nelle immagini si vede il criminale colpire la vettura con una scarpa per simulare l’incidente.
A cura di Nico Falco
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Frame dalle telecamere dell’automobile
Frame dalle telecamere dell’automobile

Sorriso ampio, tono rassicurante: "Mi hai preso lo specchietto". Come a dire: è stato un incidente, sono cose che possono capitare, non voglio litigare ma trovare una soluzione che vada bene a entrambi. Eccola qui, la prima parte della truffa dello specchietto. Con un finale a sorpresa, però: è stato tutto ripreso in video dalle dashcam della potenziale vittima, e al criminale non resta altro che andarsene dopo aver tirato qualche impropero.

La truffa dello specchietto a Capodimonte

Ed è proprio grazie alle dashcam che circondano l'auto che viene ripresa tutta la dinamica della truffa. Il copione è chiaramente sempre lo stesso, ma le immagini sono sicuramente più incisive del racconto. Si vede la potenziale vittima, che con tutta probabilità non è stata scelta a caso: un uomo che viaggia con due bambini, difficile che possa rivelarsi aggressivo.

Sono le 19.30 circa di ieri, 3 luglio. Mentre l'auto percorre via Miano si trova in una strettoia: da un lato le automobili che arrivano in senso contrario, dall'altro una Ford Puma che, parcheggiata (volutamente) male, riduce la carreggiata e costringe a rallentare. Non è un caso. Quando l'uomo passa accanto, il tipo alla guida passa alla fase due.

Si vede anche questo, nelle immagini: è una frazione di secondo, ma le telecamere lo riprendono mentre dà un colpo alla fiancata con una scarpa bianca, dal lato del passeggero, dove il guidatore non può vedere. L'automobilista sente il rumore, capisce di avere urtato qualcosa, pensa di avere urtato l'automobile parcheggiata. E si ferma poco più avanti, dove il truffatore lo aggiunge.

Il colpo di scena: ci sono le telecamere

E questa è la fase due. Il criminale lo segue, si accosta anche lui. Si presenta col suo miglior sorriso e indica lo specchietto traballante. Si è danneggiato, è giusto che venga risarcito. Evitando di mettere in mezzo le assicurazioni: soldi contanti e amici come prima. Qui, però, avviene quello che il truffatore non si aspetta: l'automobilista gli risponde che possono guardare insieme le immagini, dato che la sua vettura è ripresa in tutti i lati dalla dashcam.

Guadagno saltato, nessuna speranza di portare a casa l'incasso. Il truffatore, a questo punto, accenna una protesta ma capisce che può finire solo male. Ingrana la retromarcia e va via. Probabilmente, alla ricerca della prossima vittima.

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