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Napoli, 33 anni fa la strage di calata San Marco: Okudaira ancora ricercato

Napoli ricorda a 33 anni la strage di calata San Marco, nel centro città, quando un’autobomba esplose davanti al circolo USO uccidendo 5 persone e ferendone altre 15. Il responsabile di quell’attentato terroristico, Junzo Okudaira, dell’Armata Rossa Giapponese, è ancora il ricercato numero uno della Procura di Napoli; nei giorni scorsi sono state riaperte le indagini.
A cura di Nico Falco
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Junzo Okudaira all'epoca e come potrebbe essere oggi
Junzo Okudaira all'epoca e come potrebbe essere oggi

Il ricercato numero uno della Procura di Napoli non è un boss della camorra, né un latitante della malavita locale sparito dalla circolazione da chissà quanti anni. È un uomo giapponese che oggi ha 72 anni: Junzo Okudaira, ricercato sia in Italia sia, dall'Fbi, negli Usa. Il suo nome probabilmente non dirà nulla ai più, ma è responsabile di una delle pagine più tristi della città: è stato identificato come chi, il 14 aprile 1988, fece saltare in aria un'autobomba carica di dinamite, dadi e bulloni davanti al circolo USO, uccidendo cinque persone e ferendone altri 15.

La strage di Calata San Marco a Napoli: 5 morti e 15 feriti

Oggi si commemorano i 33 anni da quell'attentato, passato alla storia come la "strage di calata San Marco e ancora immerso nel mistero: è stato identificato soltanto Okudaira, ma i nomi dei suoi complici non sono mai saltati fuori. Si sa che, allora 39enne, era arrivato a Napoli il 10 aprile, aveva alloggiato in un hotel nei pressi di piazza Garibaldi insieme ad una donna dai tratti orientali come lui, che si muoveva con un passaporto di Taiwan e col nome di Willy Liao e che aveva noleggiato una Ford Fiesta, la stessa che fu fatta esplodere alle 19:49 davanti al circolo statunitense quattro giorni dopo. C'erano in corso i preparativi per una festa in onore del comandante del cacciatorpediniere "Paul", ancorato al Molo Angioino.

Morirono la 31enne portoricana Angela Simone Dos Santos, sottufficiale della Marina stanunitense, Maurizio Perrone, 21 anni, Guido Scocozza, 24 anni, e Assunta Capuano, 31 anni, passanti, e il 62enne Antonio Gaezza, venditore ambulante di collanine. Okudaira agì in nome del gruppo terroristico, poi disciolto, della Armata Rossa Giapponese. La Procura di Napoli ha nei giorni scorsi riaperto le indagini per identificare chi in quella giornata di terrore aiutò Okudaira, condannato in contumacia nel 1993 e ancora ricercato.

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Attentato terroristico a Napoli, oggi commemorazione a 33 anni

La cerimonia si è svolta questa mattina sul luogo dell'attentato con l'apposizione di una targa con la scritta "La città di Napoli a perenne ricordo delle vittime di calata San Marco e di tutte le vittime del terrorismo". "Napoli oggi ricorda formalmente, simbolicamente e istituzionalmente – ha detto il sindaco Luigi De Magistris – è importante non dimenticare sia le vittime di calata San Marco che ogni vittima del terrorismo. Napoli è una città che ha memoria e quella di oggi è una giornata importante di ricordo istituzionale. "Questi attentati terroristici – ha spiegato Mary Avery, console generale degli Stati Uniti a Napoli – non solo colpiscono le persone coinvolte e le vittime, ma tutti noi. Ricordare è un nostro dovere".

Presenti alle celebrazioni il prefetto di Napoli, Marco Valentini, il procuratore Giovanni Melillo, il questore Alessandro Giuliano, l'assessore regionale alla Legalità Mario Morcone, il comandante della Naval Support Activity Naples James Stewart, il comandante provinciale dei carabinieri Canio Giuseppe La Gala e quello della Guardia di Finanza Gabriele Failla. Successivamente c'è stato un seminario interattivo in Prefettura durante il quale sono stati letti i nomi delle vittime e sono stati condivisi i contributi di alcuni loro familiari, un video messaggio e due lettere. All'evento, concluso dal procuratore Melillo, hanno partecipato il neo capo della Polizia Lamberto Giannini e il console generale Usa; la registrazione webinar, svoltosi per una platea ristretta, è stata pubblicata sul sito web della Prefettura di Napoli.

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