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Multe “pazze” Ztl Duomo, dossier alla Corte dei Conti: “Spreco da 3 milioni”

Esposto dei cittadini ai giudici contabili: “Il Comune ha speso 3 milioni per notificare sanzioni, molte contestate e illegittime”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Sulle multe “pazze” della Ztl Duomo scatta l'esposto alla Corte dei Conti della Campania. “Tre milioni di euro di spese di notifiche da parte del Comune di Napoli, ma moltissime sanzioni contestate dai cittadini sono state dichiarate illegittime dal giudice di pace”. Dossier presentato dagli avvocati Giacomo Privitera e Mario Muto, che adesso chiedono alla magistratura contabile di fare luce sulla vicenda.

La storia è quella della Ztl di via Duomo, trasformata a ridosso dell'estate 2020 in area pedonale, come anticipato da Fanpage.it, ma con scarso preavviso alla cittadinanza da parte dell'amministrazione comunale, all'epoca retta dalla giunta De Magistris, e va inquadrata nel periodo dell'emergenza Covid19 che era scoppiata da pochi mesi. Nello specifico, si tratta della delibera 169 del 29 maggio 2020 che convertì le preesistenti aree ZTL di " Centro Antico", "Mezzocannone" e "Piazza del Gesù", in aree pedonali in via provvisoria dal 6 giugno 2020 al 31 ottobre 2020. Un modo pensato dall'amministrazione per venire incontro ai commercianti, garantendo più spazio per tavolini e ombrelloni, e consentire il distanziamento. Ma che ha avuto conseguenze pesanti sulle tasche dei napoletani, ricoperti da una valanga di multe.

"Sono 200mila le multe pazze elevate"

“I numeri – scrive l'avvocato Privitera – sono inquietanti: 187.080 sono le sanzioni irrogate in conseguenza della suddetta delibera, verbali che hanno avuto per le casse del Comune di Napoli costi di notifica pari ad € 2.961.516,00, che si prevedeva sarebbero “rientrati” con l’incasso delle sanzioni elevate, stimato in € 13.190.254,70 euro. Inutile dire che tali importi non sono mai confluiti nelle casse comunali”. Tantissime multe, infatti, sono state contestate dai cittadini e il giudice di pace ha accolto moltissimi ricorsi.

Il Comune ha cercato di annullare le multe, senza riuscirci

Il Comune di Napoli aveva cercato di metterci una pezza in corso d'opera, già nel settembre 2020, assicurando che le multe sarebbero state cancellate. Un impegno assunto formalmente dall'ex sindaco Luigi De Magistris. Salvo poi dover rinunciare al proposito, dopo l'opposizione dei dirigenti che si rifiutarono di firmare la delibera per la cancellazione, sostenendo la legittimità degli atti amministrativi.

Scese in campo, quindi, il vice direttore generale che, con una relazione del 9 giugno 2021 ammise gli errori e accertò che “dai rilievi fotografici tratti da Google Street View (unica fonte oggi utilizzabile) relativi al mese di agosto 2020, allegati alla presente, emerge che le Aree Pedonali provvisorie di cui trattasi furono segnalate mediante apposizione di nuova segnaletica verticale in prossimità o a ridosso di quella dei varchi ZTL. Ciò verosimilmente ha tratto in inganno molti conducenti verbalizzati”.

Sulla base di questa relazione sono partiti poi migliaia di ricorsi al giudice di pace per chiedere l'annullamento delle sanzioni. Adesso, i cittadini chiedono che chi ha sbagliato venga individuato ed eventualmente paghi. Da qui, l'esposto per presunto danno erariale, “sia per le spese di notifica delle multe, che per il pagamento delle spese processuali di cui si dovrà fare carico il Comune di Napoli in quanto soccombente nelle controversie già concluse”.

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