Morte Maria Paola Gaglione, Salvini: “Il fratello è un vigliacco”
Anche Matteo Salvini ha detto la sua sulla morte di Maria Paola Gaglione, la ragazza di 18 anni di Caivano, nella provincia di Napoli, morta in circostanze ancora da chiarire lo scorso 11 settembre, in un incidente stradale nel quale è coinvolto anche il fratello della vittima, che si opponeva alla relazione della 18enne con Ciro Migliore, un ragazzo trans di 22 anni, nato donna ma in fase di transizione verso il sesso maschile. Proprio sul fratello di Maria Paola, che si trova ora in carcere, si è espresso il leader della Lega: "Non chiamatelo fratello – ha detto Salvini nel corso di una intervista a Rtl 102.5 -. Uno che uccide la sorella qualsiasi motivo delirante abbia in testa non è un fratello. Non è neanche un animale, gli animali son più moralmente corretti. Chiamatelo per quello che è: un vigliacco, un infame".
Salvini ha poi risposto anche a chi, tra i suoi oppositori, ha dichiarato che vicende come quella di Caivano accadono per colpa di chi propugna certe idee come lui: "Trovo disgustoso che ci sia qualcuno che ha l'incubo di Salvini. Quello è un infame, un vigliacco che non ha giustificazioni politiche, come lo sono quelli che hanno ucciso Willy. Per loro ci deve essere solo la galera a vita in un Paese normale. Quelli che dicono queste cose sono preoccupati della crescita della Lega".
La morte di Maria Paola Gaglione
Venerdì scorso, l'11 settembre, Maria Paola si trovava a bordo di uno scooter guidato dal suo fidanzato, Ciro, quando i due hanno avuto un incidente stradale, che purtroppo si è rivelato fatale per la 18enne. Le indagini sull'accaduto hanno rivelato che i due ragazzi erano inseguiti dal fratello di lei che, come tutta la sua famiglia, si opponeva a quella relazione. Il giovane, che adesso si trova in carcere, ha confessato di non avere intenzione di uccidere nessuno, e di voler dare una lezione alla sorella, "infettata" dal suo fidanzato.