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Maresca torna a fare il magistrato a Campobasso ma resta consigliere d’opposizione a Napoli

Catello Maresca torna a fare il magistrato alla Corte d’Appello di Campobasso, ma scoppia la polemica: non lascerà l’incarico di consigliere comunale a Napoli.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Catello Maresca torna a fare il magistrato: il Consiglio Superiore della Magistratura lo ha assegnato alla Corte d'Appello di Campobasso. Ma non lascerà la politica: Maresca, infatti, resterà consigliere d'opposizione al Comune di Napoli dove aver concorso come candidato sindaco due mesi fa, a capo di una coalizione di centrodestra. Ed è subito scoppiata la polemica: nonostante il via libera di Palazzo dei Marescialli al suo rientro in servizio, c'è chi ha storto il naso per questo doppio incarico.

La decisione di trasferimento alla Corte d'Appello di Campobasso è passata con 11 voti a favore e 10 astensioni. Proprio Maresca aveva indicato altre destinazioni, tutte bocciate: da qui la decisione di richiedere il trasferimento a Campobasso. Ma la polemica infuria: per Giuseppe Cascini, toga di Area, "è inaccettabile che un magistrato in servizio sia leader dell' opposizione al governo della città in cui vive", un fattore che è anche "grave vulnus all' immagine di indipendenza della magistratura".

Maresca: "Contento, darà il mio contributo alla città"

Soddisfatto invece Catello Maresca: l'ex candidato a sindaco di Napoli sostenuto dalle liste di centrodestra ed entrato nel consiglio comunale come leader del gruppo d'opposizione, non ha nascosto la sua felicità nel rientrare al lavoro partecipando però contestualmente anche alla politica di Napoli. "Sono sereno, rispetto le decisioni del Csm e sono contento di rientrare a fare il mio lavoro. Nel contempo cercherò da civico di dare un contributo alla mia città".

De Magistris attacca: "È una vergogna"

"Catello Maresca ritorna a esercitare le funzioni di magistrato a Campobasso, vicino Napoli, continuando però a essere contestualmente consigliere comunale e presunto capo dell'opposizione", ha detto Luigi De Magistris, "è una vergogna che si possa fare il politico e il magistrato allo stesso tempo: mentre scrivi una sentenza detti un comunicato politico, mentre tieni una requisitoria ti prepari il comizio. La questione morale è anche questa", ha proseguito l'ex primo cittadino partenopeo, "e parliamo dello stesso magistrato che prima di mettersi in aspettativa per candidarsi nella città dove aveva espletato le funzioni di pm stava facendo campagna elettorale da mesi. Provo amarezza per i tanti magistrati e i tanti cittadini. come me, che ancora vogliono credere in una magistratura autonoma ed indipendente", ha concluso l'ex sindaco di Napoli.

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