840 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Malore al ristorante, il radiologo del Pascale salva la vita ad anziano. La lettera della figlia: “È un angelo”

Sconosciuto salva la vita ad anziano colpito da un attacco ischemico al ristorante. La figlia lo rintraccia e scopre che è un tecnico di radiologia del Pascale.
A cura di Pierluigi Frattasi
840 CONDIVISIONI
Immagine

Un anziano si sente male al ristorante, i familiari sono spaventati e non riescono a capire cosa abbia. Chiamano i soccorsi, ma sono impegnati e tardano ad arrivare. Fino a quando, dal nulla spunta un uomo, è un tecnico di radiologia dell’Istituto Tumori Fondazione Pascale di Napoli, in vacanza, che si trova per caso al ristorante. Dai sintomi riesce a capire che si tratta di un attacco ischemico transitorio. Inizia subito la manovra di soccorso e riesce a salvare la vita all’uomo. L’ambulanza arriva e il paziente viene trasferito in ospedale accompagnato dai familiari. Il suo salvatore va via, nel trambusto, senza lasciare il nome. Ma la figlia dell’uomo salvato si mette alla sua ricerca e dopo averlo rintracciato grazie all’aiuto del titolare del ristorante scrive una lettera di ringraziamento alla Federazione Nazionale Collegi Professionali Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (F.N.C.P.T.S.R.M.), al direttore del Pascale, al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e al governatore della Campania, Vincenzo De Luca: “Senza quest’angelo soccorritore, mio padre non sarebbe sopravvissuto”.

La lettera della figlia dell’uomo soccorso

La storia risale a quest’estate, a fine agosto, in un ristorante di Guardavalle, in provincia di Cosenza, in Calabria. Ma è venuta alla luce solo adesso, dopo le ricerche condotte da Carmela, figlia dell’uomo soccorso, e residente invece a Castellanza, in provincia di Varese, per rintracciare l’uomo che ha salvato il papà.

“Questa mia lettera – scrive Carmela, – vuole essere un mero ringraziamento fatto con tutto il cuore e la gratitudine che posso per un tecnico di Radiologia Medica, il dott. Nicola Raiano, che ha soccorso tempestivamente mio padre, salvandogli la vita”. “Ricordo quel sabato, pranzo di fine estate a Guardavalle – prosegue la lettera – come ogni anno, al nostro ristorante preferito, antipasti, pesce, brindisi, risate, sorrisi, selfie e quando tutto sembrava concludersi in allegria, mio padre accusa un malore improvviso. 

“Vedo mio padre come stordito, confuso – racconta la figlia – penso ad un calo di pressione (essendo anche diabetico), ma passano infiniti secondi e mio padre non migliora. Corro al bar a chiedere se fosse presente in struttura un sanitario ed in quel momento mi rendo conto di aver attirato l’attenzione delle persone presenti, che si avvicinano cercando di capire cosa stesse succedendo. Nel frattempo chiamiamo la guardia medica, che non ci assicura la tempestività nell’arrivare. Passano i minuti, mio padre sembra aggravarsi”.

Ma all’improvviso uno sconosciuto, che era presente nel ristorante, interviene, chiedendo collaborazione nello sdraiare mio padre per terra sul pavimento. È un cliente del ristorante, un uomo che non avevo mai visto, ma che con decisione e fermezza, dopo aver sdraiato mio padre, prende in mano la situazione, prendendo polso e parametri vitali e nel contempo chiedendo a noi parenti le condizioni di salute ed eventuali patologie pregresse (paziente cardiopatico e diabetico).

Vedo quest’uomo effettuare dei movimenti con gli arti di mio padre per valutare, come poi mi è stato spiegato, le condizioni neurologiche e l’eventuale sofferenza cerebrale. Facendo quindi, quasi immediatamente diagnosi di TIA, questo sconosciuto chiama il 118, sollecitando con urgenza l’arrivo di un’ambulanza, misurando nel frattempo la glicemia di mio padre, con un apparecchio rinvenuto per caso da un parente di questo angelo soccorritore.

Cerco un attimo di mettere a fuoco ciò che di incredibile stava accadendo; quest’angelo piombato all’improvviso nelle nostre vite, stava salvando mio padre! Già proprio così, mio padre, come ho compreso poi, versava in una situazione gravissima, con impellente pericolo di morte. È stato solo grazie alla spiccata intuizione e ad un assoluto senso di abnegazione e valore etico e professionale di quest’ uomo, che poi ho saputo essere tecnico di radiologia medica, che mio padre ha avuto una seconda possibilità di vivere.

Non oso pensare cosa si possa provare nel salvare vite umane, come si possa vivere il proprio lavoro, tenendo sempre alto il valore etico dell’aiuto al prossimo, nel vivere il proprio lavoro come una missione. Questo è ciò che ho letto, incrociando velocemente lo sguardo serio e sicuro di quest’uomo, il dott. Nicola Raiano.

Grazie alla tempestiva diagnosi di TIA (il trattamento terapeutico a cui si sottopone un paziente con questa diagnosi è utile e funzionale se viene eseguito in un intervallo di tempo di 4-5 ore dall’esordio dell’evento. Se avessimo aspettato l’arrivo della guardia medica, in assenza del nostro angelo soccorritore, mio padre non sarebbe sopravvissuto, in quanto l’arrivo della Guardia medica era prevista appena si fosse liberata dalle altre visite prenotate.) che il nostro dott. Raiano aveva comunicato telefonicamente al 118, mio padre viene trasportato all’ospedale Ciaccio di Catanzaro, e soccorso immediatamente con le cure del caso.

Se non si vive un momento tanto critico, che fa tremare la terra sotto i tuoi piedi, non ci si rende conto di quanto sia importante la parola” Grazie”. Non è scontato trovare persone che si prodigano per aiutarti. In questo terribile momento storico, di pandemia, un termine che è diventato purtroppo parte del nostro lessico comune, ci si rende conto del valore immenso della figura di medici e sanitari, che dedicano la loro vita al soccorso del prossimo, e tante volte, forse troppe, vengono umiliati, aggrediti e duramente criticati, senza motivazioni valide, ma solo per dare libero sfogo ad una rabbia repressa che alberga nell’animo umano. Grazie al Dott. Raiano! Se oggi posso ancora riabbracciare mio padre è anche grazie a lui.

Anche se non lo conosco di persona stimo la sua abnegazione, la sua generosità e la sua professionalità e lo ringrazio di tutto cuore per quanto ha fatto. Vorrei fare un ringraziamento anche all’ordine di cui il dott. Raiano fa parte, perché una formazione etica così pregnante da ampia dimostrazione dell’ambito professionale in cui lui si è formato. Un Ordine infatti è garante non solo del professionista, ma soprattutto del cittadino verso il quale si impegna a prestare sempre e comunque un’assistenza umanizzata, paziente-centrica, in cui il professionista si fa carico del paziente a 360° e anche dei suoi familiari, fornendo supporto, condivisione e aiuto.

Vorrei concludere riportando una frase de “Il piccolo principe”: “Si vede bene solo con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi”. Spesso nella nostra vita facciamo giri immensi, circumnavighiamo paesi stranieri senza mai approdare nell’unica terra dove tutto acquista un senso e da valore e significato ai nostri giorni: il cuore. Il mio grazie va soprattutto al nostro angelo, colui che ci ha teso la mano e con l’aiuto di Dio ci ha tratto fuori dal baratro. Grazie di cuore al caro dott. Nicola Raiano e all’ Ordine professionale di appartenenza, con l’auspicio e la speranza che gesti di grande valore come questo, siano di esempio per le nuove generazioni di professionisti sanitari emergenti.

840 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views