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Logista chiude a Maddaloni, in 108 a rischio: “Ci avevano rassicurato, poi la notizia della chiusura”

La multinazionale spagnola che distribuisce sigarette per i monopoli di Stato ha annunciato la chiusura dopo aver già dismesso la sede di Bologna. Ma i numeri non parlano di crisi.
A cura di Antonio Musella
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La Logista Italia era diventata nota alle cronache quando circa due mesi fa aveva licenziato i lavoratori del suo stabilimento di Bologna con un messaggio su whatsapp dalla sera alla mattina. La multinazionale spagnola, continua la sua opera di chiusura in Italia con l'annuncio della chiusura dello stabilimento di Maddaloni (Ce) per il prossimo 20 ottobre. L'azienda si occupa di distribuzione di sigarette e tabacchi per conto del monopolio di Stato e lo stabilimento in provincia di Caserta è l'hub per l'intero Sud Italia. Sono 108 gli operai che rischiano di restare senza lavoro, la gran parte under 40, per un impatto drammatico in termini sociali nella nostra regione.

"Ci avevano detto che erano solo voci, poi la drammatica notizia"

Federica Castellano ha 24 anni, lavora alla Logista di Maddaloni da quando ne aveva 18, ed è lei a spiegarci come l'azienda ha comunicato ai lavoratori la chiusura. "Quando ci sono stati i licenziamenti a Bologna, avevamo chiesto all'azienda un chiarimento, se c'era rischio di chiusura anche qui. Ci fu detto che erano solo voci e non c'era nessun pericolo. Invece giovedì scorso siamo venuti a lavorare e ci hanno comunicato che dal 20 ottobre prossimo 108 persone non avranno più un lavoro". Gli operai hanno interrotto la produzione, sono in assemblea permanente fuori allo stabilimento nella zona dell'Interporto di Maddaloni. Su di loro vigila la sicurezza privata dell'azienda, che addirittura, come hanno mostrato le nostre telecamere, utilizza un drone per controllare i movimenti dei lavoratori. "Io avevo messo tutte le speranze di vita in questa azienda – spiega Federica – e sapere che non ho più un futuro e devo ricominciare tutto daccapo è una cosa davvero difficile". Intanto le motivazioni della chiusura sono abbastanza oscure. L'azienda dice di prevedere una diminuzione della vendita di tabacco dal 2025 in favore delle sigarette elettroniche. "Noi abbiamo controllato i numeri – sottolinea Federica – e l'azienda risulta in grande crescita, cresce anno dopo anno, altro che crisi. Dicono che aumenterà la vendita delle sigarette elettroniche, ma noi distribuiamo anche quelle, come le Iqos e altri modelli, quindi una reale motivazione per la chiusura non ci pare che ci sia".

Produzione spostata ad Anagni, a 150 Km

Il carico di lavoro dell'hub di Maddaloni, nei piani dell'azienda sarà assorbito dallo stabilimento di Anagni, in provincia di Frosinone a 150 Km dallo stabilimento di Maddaloni. "Lo spostamento ad Anagni non garantisce il reimpiego di tutti e 108 dipendenti" ci spiega Raffaele Barra, 37 anni, operaio anche lui. "Immaginate l'aumento dei costi di spostamento per i nostri stipendi, dovremmo fare 150 Km solo per raggiungere la sede di lavoro, ma ad oggi non c'è nessuna garanzia nemmeno su questo" spiega. La sua è una "carriera da precario" come la definisce lui. "Questo è il primo contratto a tempo indeterminato decente che ho avuto" racconta. "Da precario non puoi farti una famiglia, aprire un mutuo, fai una vita di insicurezze". Quello che colpisce è l'età media molto bassa degli operai della Logista di Maddaloni, tra i 24 e i 35 anni in gran parte. Vengono da Napoli, dalla provincia di Napoli e qualcuno dalla provincia di Caserta, la chiusura di questo stabilimento rappresenterebbe per molti una mazzata durissima da assorbire. Poi ci sono quelli che hanno più di 50 anni, e per loro rientrare nel mercato del lavoro potrebbe essere quasi impossibile. Il prossimo 17 febbraio, come ha annunciato l'USB, ci sarà il tavolo in Prefettura a Caserta per affrontare una crisi industriale che è l'ennesima a cui viene sottoposta la Campania negli ultimi anni.

L'azienda: "Pronti a offrire ricollocazione"

In una nota inviata a Fanpage.it, la Logista Italia spiega le ragioni della crisi che ha portato allo stabilimento di Maddaloni. "Tuttavia, da anni l’andamento del mercato è in costante calo, con una prospettiva di decrescita del settore prevista anche dal piano d’azione europeo. Il comparto deve, inoltre, subire l’impatto del fenomeno del  contrabbando che in Italia, nonostante gli sforzi encomiabili delle autorità preposte al controllo, si attesta oltre il 3% del mercato, con gravi conseguenze oltre che per l’erario, anche evidentemente per la
distribuzione legale, con una normativa peraltro depotenziata dalla depenalizzazione prevista per tali fattispecie" scrive l'ufficio stampa di Logista. L'azienda si dice anche pronta ad offrire una ricollocazione agli operai che perderanno il lavoro: "L’azienda si è già
impegnata a fornire immediata proposta di ricollocazione in siti che si trovano nelle vicinanze ai 24 dipendenti diretti impiegati nel deposito di Maddaloni. Si impegnerà anche a supportare la società G.L.D., che ha in appalto le attività di movimentazione interna,
per la definizione di un piano di iniziative volto a trovare soluzioni adeguate per i suoi 80 lavoratori, anche con proposte di ricollocazione in siti vicini".

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