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Lettera a Giorgia Meloni da Luca Trapanese: “Peccato, non sei venuta a trovare Alba e la mia famiglia”

L’assessore comunale di Napoli, Luca Trapanese, papà single di Alba e gay, torna a scrivere a Giorgia Meloni: “Non sei venuta a mangiare la pizza da noi. Avresti visto che siamo una famiglia. E il potere delle donne non è essere solo madri”
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Cara Giorgia Meloni, torno a scriverti dopo qualche mese dalla tua risposta. Ti eri dichiarata disponibile e felice di un confronto con me, ma poi, sebbene avessi accettato pubblicamente il mio invito cena, a mangiare la pizza con me e Alba non ci sei mai venuta. Peccato che tu non sia venuta a trovarci come avevi promesso, avresti conosciuto la nostra famiglia – posso chiamarla così oppure un papà e una bimba non sono una famiglia? A casa nostra avresti capito che l'amore e la gioia che circondano Alba sono così grandi che la rendono totalmente felice". A parlare è Luca Trapanese, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli e papà di Alba, una bimba di 5 anni, che Trapanese, single e gay, ha potuto adottare da piccolissima perché la bimba è affetta da sindrome di down

Trapanese torna a scrivere a Giorgia Meloni, dopo la lettera del 4 settembre 2022, poco prima delle elezioni politiche che avrebbero poi portato la leader di Fratelli d'Italia a diventare presidente del Consiglio. In quella missiva, l'assessore al welfare del Comune di Napoli, chiedeva che la possibilità di adozione per i genitori single potesse essere estesa anche a tutti gli altri bambini. Trapanese, oggi assessore comunale a Napoli, poi concludeva la sua lettera invitando Giorgia, che è anche mamma, a casa sua a mangiare una pizza e a vedere di persona il rapporto d'amore che ha instaurato in questi anni con Alba. Meloni poi rispose scrivendo: "Accetto con piacere l’invito a cena, anche da parte di Ginevra, che si divertirebbe un mondo a giocare con Alba e a mangiare la vostra pizza "leggendaria".

Le lettera di Trapanese alla Meloni: "Le donne non sono solo mamme"

A distanza di circa 6 mesi da quella lettera, Trapanese è tornato a scrivere a Giorgia Meloni:

Questa settimana – scrive – hai rilasciato un'intervista a Silvia Grilli, direttrice del settimanale Grazia, che ha messo la tua faccia in copertina con scritto: "Ragazze, liberiamo il nostro potere!"Mi aspettavo di leggere da parte della prima Presidente del Consiglio donna parole di elogio alle donne per i loro talenti, un invito a difendere la propria libertà di realizzarsi, coltivare le proprie passioni, fare delle scelte, lavorare e raggiungere posizioni di prestigio e potere al pari degli uomini.

E aggiunge:

E invece si scopre che il potere che le donne dovrebbero liberare, secondo il tuo punto di vista, sarebbe limitato all'essere madri, mettere al mondo figli, rinunciare ad abortire laddove invece avessero deciso di farlo. Una totale riduzione della donna ai minimi termini. Mi piacerebbe anche che tu mi spiegassi cosa sarebbe l'ideologia gender che nomini anche nell'intervista, locuzione peraltro coniata da te. Riguarda anche me, padre gay? Io ho adottato Alba, una bimba down abbandonata da una donna alla nascita e non voluta da oltre 30 famiglie tradizionali, quelle a cui, dici nell'intervista, avrebbe diritto ogni bambino.

"Perché non sei venuta da noi?"

Poi, Trapanese conclude:

Peccato che tu non sia venuta a trovarci come avevi promesso, avresti conosciuto la nostra famiglia – posso chiamarla così oppure un papà e una bimba non sono una famiglia? A casa nostra avresti capito che l'amore e la gioia che circondano Alba sono così grandi che la rendono totalmente felice. Penso che sia proprio per questo che non hai mantenuto la promessa, per non vedere ciò che è così evidente. Io e Alba ti salutiamo, rammaricati e anche un po' dispiaciuti per te, che non riesci a cogliere l'enorme bellezza custodita nell'unicità di tutte le famiglie che si amano.

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