Latitante usa torcia frontale per non farsi riconoscere dalle telecamere in strada: preso

Un latitante nel Napoletano usava una torcia frontale per ingannare le telecamere di videosorveglianza in strada e non essere riconosciuto dagli occhi elettronici. Si tratta di quelle torce che si indossano in testa per illuminare di notte o nei luoghi bui e vedere meglio, mantenendo contemporaneamente libere le mani. Uno strumento utilizzato spesso in campeggio, ma anche dagli operai che lavorano nei tunnel sotterranei. Lo stratagemma, però, non è bastato. I carabinieri lo hanno catturato lo stesso. Si tratta di Vincenzo Marzocchi, di 54 anni, ritenuto elemento attiguo al clan Polverino.
L'uomo, secondo quanto ricostruito dai militari dell'Arma, era latitante dallo scorso febbraio e i Carabinieri della sezione operativa della compagnia di Marano di Napoli lo hanno rintracciato e catturato. Su di lui pendeva un provvedimento di determinazione di pene concorrenti emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Napoli per traffico di stupefacenti con l’agevolazione mafiosa ma si era reso irreperibile. I Carabinieri avevano individuato il luogo dove presumibilmente il 54enne si stava nascondendo e ieri sera è partito il blitz risolutivo.
I militari dell'Arma sono intervenuti a Marano a via Corree di sotto nei pressi del Parco Federica. Qui, il latitante stava per rincasare. È sceso dall’auto che i Carabinieri avevano “monitorato” e indossa una torcia di quelle frontali. Espediente probabilmente utilizzato per eludere la sua individuazione tramite le possibili telecamere posizionate nella zona. I carabinieri a quel punto sono emersi dal buio e lo hanno bloccato. L’arrestato è stato trasferito nel carcere di Poggioreale dove dovrà scontare la pena di 5 anni, 1 mese e 8 giorni di reclusione.