La Pineta di Giugliano ad un privato per 300mila euro, la Regione blocca la vendita

Bloccata la vendita della Pineta di Giugliano ad un soggetto privato. Lo ha comunicato la Regione Campania nella mattina di oggi, attraverso una nota ufficiale. Esultano ovviamente gli ambientalisti ed i cittadini di Giugliano in Campania che si erano mobilitati per fermare la cessione e protestare contro la stessa. L'area, dunque, resta di proprietà statale e non finirà in mano ad un privato per poco più di 300mila euro.
Palazzo Santa Lucia, dopo due giorni di polemiche, ha rotto gli indugi questa mattina con una nota stampa ufficiale, in cui spiega che "in relazione a notizie sulla vendita di un'area di proprietà della Regione tra Varcaturo e Lago Patria, nel Comune di Giugliano, si comunica che tale procedura, iniziativa autonoma e non concordata con l'amministrazione regionale dalla competente dirigenza, è stata bloccata". Tra le persone ad infuriarsi per questa cessione era stato il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, che aveva presentato una interrogazione scritta al presidente Vincenzo De Luca.
"Si tratta di uno dei patrimoni ambientali e naturalistici più importanti della provincia di Napoli con i suoi 300mila metri quadrati di pineta che, nel recente passato, ospitava anche il “Parco degli uccelli” con attività di accoglienza turistica, con visite guidate anche scolastiche, ed area attrezzata per pic-nic", aveva detto Borrelli, "Un’area che ricade all'interno della Riserva Naturale Costa di Licola ed è soggetta, oltre che alle prescrizioni di cui ai vincoli sopra citati, anche alle limitazioni imposte per la protezione dei siti “Natura 2000” al fine di assicurare lo stato di conservazione degli habitat naturali e delle specie di fauna e flora selvatiche di interesse comunitario. Ma la cosa più grave è che per un’operazione dal fortissimo impatto sul territorio e sulla sua comunità sembra non sia stato minimamente informato il comune di Giugliano, titolare del diritto di prelazione", aveva concluso Borrelli. Anche Legambiente ha attaccato duramente la compravendita: "La privatizzazione dell’area di Giugliano è un grave errore che Legambiente chiede assolutamente e con determinazione di bloccare", si legge in una nota, "perché tutti gli indirizzi e le prescrizioni di contrasto ai cambiamenti climatici vanno nella direzione opposta a quella della Regione, puntando alla protezione e valorizzazione del capitale naturale, soprattutto quando è già all’interno di un’area protetta e ci sono tutte le condizioni per gestirlo da parte degli enti pubblici locali e territoriali."