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Jabil Marcianise, operai bloccano l’autostrada: prorogata di un mese la cassa integrazione

Operai della Jabil Marcianise bloccano l’autostrada, poi la proroga di un mese della cassa integrazione. Fiom e Uilm: “Trovare una soluzione permanente”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Autostrada bloccata e operai in presidio: i lavoratori della Jabil di Marcianise, alla vigilia della fine del periodo di cassa integrazione, sono scesi in strada per protestare contro la mancanza di un piano di reintegro e di tutela per gli operai, la cui vertenza è iniziata lo scorso settembre 2022 e che riguarda ben 190 lavoratori dell'impianto industriale casertano.

Dopo la protesta, prorogata per 30 giorni la cig

Stamattina, i lavoratori si sono posizionato al casello autostradale di Caserta Sud, paralizzando di fatto il traffico particolarmente intenso della zona, vista anche la presenza dei centri commerciali e il passaggio, di fatto pressoché obbligato, di diversi camion merce attraverso quel tratto dell'autostrada A1 Milano-Napoli. Nella tarda mattinata è arrivata poi la notizia della proroga di un mese della cassa integrazione per gli operai Jabil. Il 13 febbraio, intanto, nuovo tavolo al Mise.

Zinzi: "Bene la proroga, ora serve una soluzione"

"La proroga dei termini della cassaintegrazione per i 190 lavoratori della Jabil", ha commentato Gianpiero Zinzi, deputato casertano della Lega, "è una buona notizia e rappresenta un primo passo necessario per dare respiro ai dipendenti e provare a rilanciare il comparto". Zinzi ora auspica che in questi trenta giorni di proroga si possano "costruire le soluzioni possibili a una vertenza che ci vede e ci ha visti fortemente impegnati sul territorio e nelle opportune sedi istituzionali". Giovanni Sgambati, segretario generale Uil Campania, ha invece ricordato che "è utile che tutte le istituzioni siano al fianco dei lavoratori perché nessun posto sia perso. E che l'azienda capisca che si deve anche dare e non solo prendere". Anche la Fiom-Cigl Caserta annuncia battaglia:

Il lavoro è dignità e lo difenderemo con la lotta, le multinazionali non possono e non devono continuare a speculare sulla pelle dei lavoratori e sugli interessi del territorio. Le istituzioni regionali e nazionali devono intervenire per permettere alla Jabil, azienda leader mondiale dell’elettronica, di rilanciare il sito di Marcianise. Perché un’azienda americana che ha 250.000 lavoratori nel mondo con un fatturato di oltre 30 miliardi di dollari deve abbandonare il territorio?

La vertenza iniziata a settembre 2022

Tutto era iniziato venerdì 23 settembre 2022, quando la Jabil di Marcianise comunicò l'avvio della procedura di licenziamento per 190 lavoratori, inviando loro una pec (l'equivalente elettronico di una raccomandata con ricevuta di ritorno). La stessa azienda, che a Marcianise si occupa della produzione di componenti e circuiti elettronici, aveva poi parlato in una nota di una "scelta difficile ma obbligata", nonché "determinata dalla necessità di mettere in sicurezza lo stabilimento di Marcianise, assicurandone la sostenibilità economica così da poter salvaguardare i 250 posti di lavoro rimanenti".

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