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Intossicati dai funghi a Napoli, 2 ancora in intensiva: farmaco esaurito, recuperato a Bari

Il farmaco trasportato da Bari dalle forze dell’ordine perché era in esaurimento. Il laboratorio ha confermato che il fungo velenoso mangiato è l’Ammanita Verna.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Sono ancora ricoverati in terapia intensiva due dei quattro intossicati a Napoli, dopo aver mangiato dei funghi raccolti in un'aiuola, poi rivelatisi della specie Amanita Verna, anche conosciuta tignosa di primavera, un fungo molto velenoso, anche mortale, simile ai prataioli. I quattro, originari del centro storico di Napoli, sono ricoverati da domenica sera presso l'Ospedale Antonio Cardarelli. Due, come detto, presso il reparto della Terapia Intesiva Epatologica, diretto dal dottor Ciro Esposito, altri due in reparto ordinario. Le condizioni dei quattro pazienti, però, come appreso da Fanpage.it da fonti ufficiali, sono in miglioramento.

Le condizioni dei quattro pazienti

I due pazienti più gravi, ricoverati in intensiva, sono stati sottoposti ad un trattamento con i farmaci. Tra loro c'è una donna di 72 anni, che è quella considerata in peggiori condizioni. Ma entrambi, come detto, stanno migliorando. L'uomo sarà presto trasferito in degenza ordinaria. La donna presenta un decorso che lascia ottimismo nei medici. La paziente è stata sottoposta al trattamento con Legalon fiale, un farmaco difficile da reperire, che è distribuito in Italia solo in compresse, ma che in USA si trova in fiale. Il farmaco è stato utilizzato dal Cardarelli già negli scorsi giorni.

Il farmaco trasportato da Bari dalle forze dell'ordine

Ma, visto che i pazienti intossicati erano quattro, le scorte si stavano esaurendo. Per garantire la continuità di trattamento ai pazienti, è stata organizzata una staffetta con le forze dell'ordine, con il supporto della Prefettura di Napoli. Il farmaco è stato trasferito dal centro di Bari al Cardarelli. Le analisi di laboratorio, intanto, nelle scorse ore hanno confermato che il fungo mangiato è proprio del tipo dell'Ammanita Verna, come inizialmente ipotizzato.

"La tignosa di primavera può provocare seri danni al fegato"

Cosa rischia chi mangia la tignosa di primavera? Si tratta di un fungo mortale, come spiegano fonti dell'ospedale Cardarelli a Fanpage.it, che può provocare gravi danni, simili a quelli di una intossicazione epatica molto forte, con il rischio anche di una epatite fulminante. Nei casi più gravi, potrebbe essere necessario un trapianto di fegato, perché l'organo potrebbe subire uno choc tanto forte da non funzionare più. Per fortuna non è questo il caso dei quattro pazienti attualmente ricoverati.

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