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Inchiesta Asl Caserta, dirigente pubblico era socio occulto di centri privati dove mandava pazienti

Funzionario medico dell’Asl, ma di nascosto anche gestore occulto di centri privati di riabilitazione psichiatrica dove avrebbe indirizzato i pazienti che aveva in cura come dipendente pubblico del servizio sanitario regionale, ma a spese dell’Asl. È questa una delle piste di indagine che segue la Procura di Napoli Nord in merito a Luigi Carizzone, ex direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Caserta. Nei guai anche Cuono Puzone, presidente della società Misericordia di Caivano.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Funzionario medico dell’Asl, ma di nascosto anche gestore occulto di centri privati di riabilitazione psichiatrica dove avrebbe indirizzato i pazienti che aveva in cura come dipendente pubblico del servizio sanitario regionale, ma a spese dell’Asl. È questa una delle piste di indagine che segue la Procura di Napoli Nord in merito a Luigi Carizzone, ex direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Caserta, con sede ad Aversa, finito nell’inchiesta sull’Asl di Caserta. Carizzone è tra le 12 persone agli arresti domiciliari questa mattina. Il dipendente Asl, secondo gli inquirenti avrebbe ottenuto tangenti, e avrebbe gestito come socio di fatto (tramite "teste di legno" è scritto nell'ordinanza) due strutture di riabilitazione psichiatrica in cui indirizzava i pazienti che aveva in cura come funzionario medico dell'Asl, ovviamente a spese dell'azienda sanitaria, grazie alla complicità di alcuni colleghi. Tra questi ultimi sono finiti ai domiciliari lo psichiatra dell'Asl Nicola Bonacci, il dipendente Antonio Stabile.

"A differenza di quanto dichiarato – è scritto nell'ordinanza – le attività investigative hanno invece dimostrato che gli stessi hanno numerosi interessi economici su strutture private esterne che ospitano pazienti di natura neuropsichiatrica con onere a carico dell'Asl di Caserta, la cui permanenza presso la struttura viene decisa e disposta dagli stessi Carizzone, Bonacci e Stabile, così come l'emissione delle relative determine di pagamento".

Ci sono poi gli imprenditori arrestati, accusati di aver siglato accordi corruttivi con i funzionari Asl. Nei guai è finito poi l'imprenditore di Sessa Aurunca Michele Schiavone, titolare di Rsa e centri per la riabilitazione psichiatrica, padre di Massimo, ex presidente del consiglio comunale di Sessa Aurunca nonché candidato alle recenti Regionali nel PD.

Carizzone, da quanto si apprende, era stato già rimosso dall'incarico nel gennaio 2020 dalla direzione generale dell'Asl, guidata da Ferdinando Russo. La stessa azienda sanitaria casertana aveva inviato più segnalazioni alla Procura di Napoli Nord, che ha sede ad Aversa così come il Dipartimento di Salute Mentale (Dsm) dell'Asl. Le segnalazioni erano relative all'invio continuo di pazienti in carico al Dsm, di cui allora era responsabile proprio Carizzone, in strutture private convenzionate. Si trattava di comportamenti sospetti che incidevano sulle casse dell'Asl. Dopo le denunce inviate in Procura, il manager Asl Russo ha revocato, il 2 gennaio 2020, l'incarico a Carizzone, che pochi giorni dopo ha chiesto di andare in pensione, forse consapevole dell'indagine che incombeva su di lui. L'Asl ha anche disposto la turnazione dei funzionari nel Dsm, collaborando poi fattivamente alle indagini. Per gli inquirenti, Carizzone gestiva come socio di fatto due strutture private per malati psichici in cui finivano i pazienti che curava come funzionario medico dell'Asl.

Nei guai il patròn della società Misericordia di Caivano

Ai domiciliari anche Cuono Puzone, presidente della società Misericordia di Caivano (Napoli), associazione privata che effettua il servizio di emergenza 118 nel Casertano. Puzone è accusato di aver pagato tangenti ai funzionari del Dsm per avere alcuni appalti relativi al trasporto dei malati psichici. Arresti domiciliari anche per due imprenditori edili che effettuavano lavori per l'Asl, ovvero Alberto Marino di Casaluce e Antonio Papa di Marano di Napoli, e per un commercialista di Teverola, Antonio Scarpa.

Borse di lusso alle mogli dei funzionari per avere gli appalti

Secondo i magistrati all’Asl di Caserta ci sarebbe stato un continuo passaggio di denaro tra imprenditori interessati ad avere appalti e i funzionari dell'Azienda sanitaria locale, che potevano concederli. Nel mirino soprattutto il Dipartimento di Salute Mentale (Dsm). La corruzione sarebbe passata anche per regali costosi alle mogli dei funzionari, come le borse griffate Louis Vuitton. L’indagine della Procura di Napoli Nord è coordinata dal Procuratore Francesco Greco e dal sostituito Giovanni Corona e ha portato 12 persone, tra funzionari, dipendenti e imprenditori, agli arresti domiciliari su ordine del Gip del tribunale di Napoli Nord, mentre ad altre sei persone sono state notificate misure interdittive.

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