Inchiesta appalti a Sorrento: ai domiciliari presunto prestanome del sindaco arrestato

Lascia il carcere per i domiciliari Danilo Amitrano, rappresentante dell'associazione "La Fenice" e indagato dalla Guardia di Finanza e dalla Procura di Torre Annunziata nell'ambito dell'inchiesta sui presunti illeciti commessi nell'assegnazione degli appalti a Sorrento: lo ha deciso il gip Maria Concetta Criscuolo, dopo l'interrogatorio di garanzia che si è svolto lo scorso 18 luglio.
Amitrano, difeso dall'avvocato Giovanni Politelli, secondo gli inquirenti sarebbe stato soltanto un prestanome del sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, in quanto dalle indagini è emersa la riconducibilità dell'associazione allo stesso ex primo cittadino. Coppola è in carcere dallo scorso 21 maggio, quando è stato arrestato subito dopo avere intascato seimila euro da un imprenditore durante una cena in un ristorante (il 5 giugno il Tribunale del Riesame aveva confermato la misura cautelare del carcere).
Nel corso dell'interrogatorio Amitrano si è mostrato collaborativo e ha risposto alle domande del gip sul suo ruolo all'interno dell'associazione "La Fenice" che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, fungeva come una sorta di bancomat per Coppola. Gli interrogatori per gli altri indagati per i quali sono stati disposti i domiciliari prenderanno il via domani, 23 luglio.
Una settimana fa era stata eseguita una nuova ordinanza con misure cautelari per 16 persone; tra i destinatari anche Massimo Coppola, oltre a amministratori pubblici, funzionari e dirigenti del Comune di Sorrento e imprenditori. Le accuse erano, a vario titolo, di corruzione, peculato e turbata libertà degli incanti, in merito ad appalti pubblici affidati dal Comune di Sorrento negli anni tra il 2022 e il 2024.