Inchiesta appalti a Sorrento, 16 arresti: c’è anche l’ex sindaco Massimo Coppola

Nuovo blitz della Guardia di Finanza al Comune di Sorrento. Le fiamme gialle del Gruppo di Torre Annunziata in queste ore stanno dando esecuzione a 16 ordinanze di applicazione di misure cautelari personali (custodia cautelare in carcere e arresti domiciliari), emesse dal G.I.P. del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di amministratori pubblici, funzionari e dirigenti del Comune e di alcuni imprenditori. Tra i destinatari degli avvisi, c'è anche l'ex sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, già arrestato il 21 maggio scorso "dopo avere ‘intascato' una ‘mazzetta' da un imprenditore", sottolinea una nota della Procura.
Inchiesta sugli appalti a Sorrento: nuovo blitz della Guardia di Finanza
I destinatari degli avvisi sono accusati, a vario titolo, dei delitti di corruzione, peculato e turbata libertà degli incanti. L'oggetto sarebbero numerosi appalti pubblici affidati dal Comune di Sorrento negli anni tra il 2022 ed il 2024. L'operazione fa seguito all'arresto del Sindaco di Sorrento nella flagranza di reato. Il 5 giugno scorso, la XII sezione del Tribunale del Riesame aveva confermato la misura cautelare del carcere nei confronti di Massimo Coppola, ex sindaco di Sorrento (sospeso dal 26 maggio), e del suo collaboratore Francesco Di Maio, entrambi indagati per presunte irregolarità nell'assegnazione degli appalti al Comune di Sorrento.
L'indagine, condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, aveva portato all'arresto in flagranza di reato per entrambi, quando durante una cena in un ristorante della costiera sorrentina avrebbero intascato circa 6mila euro, ritenuti dagli inquirenti la tranche di una mazzetta legata all'assegnazione di uno degli appalti finiti sotto la lente di ingrandimento della Guardia di Finanza e dei pubblici ministeri. Coppola, attraverso il suo legale Pane (l'avvocato di Di Maio è invece Pollio), aveva chiesto gli arresti domiciliari fuori regione, ma gli erano stati negati. Per sindaco e collaboratore, ci sarebbero anche le immagini di una telecamera installata dalla Guardia di Finanza nel bagno del ristorante.