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In 6 ore a Ischia caduti 126 millimetri di pioggia: non succedeva da vent’anni

L’analisi dei pluviometri Cnr: nella notte di sabato 26 novembre 2022 sull’Isola di Ischia, sono caduti 126 millimetri di pioggia in appena 6 ore.
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Nella notte di sabato 26 novembre 2022 sull'Isola di Ischia, golfo di Napolim sono caduti 126 millimetri di pioggia nel giro di 6 ore. È un dato record, da vent'anni non veniva registrata una precipitazione così intensa sull'area. Le misurazioni sono del Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr) e rendono in pieno l'eccezionalità dell'evento atmosferico cui l'isola verde è stata sottoposta.

I pluviometri dell'isola posti nelle vicinanze di Casamicciola Terme hanno registrato piogge intense a partire dalla mezzanotte del 25 novembre. In particolare, il picco massimo di pioggia oraria sui due pluviometri più vicini è stato di 51,6 mm a Forio e di 50,4 mm a Monte Epomeo. Le piogge cumulate a 6 ore (tra le 00:00 del 25/11 e le 06 del 26/11) forniscono un valore di 126 mm, negli ultimi 20 anni, periodo per il quale abbiamo accesso ai dati dei pluviometri. Questo dato non era mai stato raggiunto nel periodo osservato e rappresenta un indice di gravità della pioggia.

Si legge nella nota del Cnr:

La zona di Casamicciola nella quale le piogge hanno causato la frana e i danni registrati è un'area dell'isola in cui vari autori hanno riconosciuto e descritto numerosi eventi franosi con danni sia al territorio che alle case, alle terme e anche alle persone. Le cartografie dei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI https://idrogeo.isprambiente.it) riportano infatti valori di pericolosità da frana molto elevati per queste aree dell'Isola d'ISCHIA.

Per quanto riguarda gli eventi storici che hanno causato danni alle persone, i dati del catalogo gestito da CNR IRPI evidenziano come nella zona di Casamicciola Terme si siano già verificate frane che hanno causato perdita di vite umane, tra cui nel 1910, durante un evento molto intenso, alluvioni con elevato trasposto solido, crolli e numerosi dissesti diffusi causarono 11 morti.

In anni più recenti una vittima si è registrata nel 1987, quando un crollo di roccia distrusse un ristorante, e infine nel 2009, sempre nel mese di novembre, una colata di fango e detrito ha travolto e ucciso una ragazza quattordicenne.

Inevitabile quindi che su Ischia, in una delle aree maggiormente a rischio idrogeologico, ovvero Casamicciola su un costone a ridosso del Monte Epomeo, particolarmente dissestato e flagellato dall'incuria e dalle costruzioni abusive che lo hanno nei decenni disboscato e impoverito, accadesse quanto avvenuto. Parliamo di un distacco di detriti, pietra che con l'acqua hanno realizzato una micidiale «colata rapida» capace – come in Campania sappiamo bene, basta ricordare il dramma di Sarno – di travolgere tutto sul proprio cammino: autovetture, case e soprattutto persone.

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La Coldiretti che segnala come negli ultimi 50 anni è scomparso quasi 1 terreno agricolo su 3 (-30%) a causa dell'abbandono e della cementificazione che hanno ridotto la capacità di assorbimento della pioggia e messo a rischio l'ambiente e la sicurezza dei cittadini con frane ed alluvioni:

È evidente in Italia la tendenza ad una tropicalizzazione del clima con le ultime ondate di nubifragi e grandinate che si sono abbattute su terreni secchi i quali non riescono ad assorbire l'acqua che causa frane e smottamenti con oltre 9 comuni su 10 in Italia (il 93,9% del totale) che hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico, secondo dati Ispra.

Sulla Penisola resa più fragile dalla cementificazione e dall'abbandono si abbattono infatti i cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi che quest'anno fra nubifragi, bombe d'acqua, grandinate, bufere di vento e tornado, sono cresciuti rispetto allo stesso periodo del 2021 del +50%, con il 2022 che si classifica peraltro fino ad ora in Italia come il più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di quasi un grado (+1,07 gradi) rispetto alla media storica secondo l'analisi della Coldiretti su dati Eswd e Isac Cnr rispetto ai primi dieci mesi.

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