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Il sindaco De Magistris condannato: “Diffamò un giudice”. L’ex pm: “Sentenza ingiusta”

Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris condannato in primo grado per diffamazione ad un magistrato per le affermazioni a Piazza Pulita nel 2017. A renderlo noto è lo stesso primo cittadino, che in un video respinge fortemente le accuse: “Sentenza ingiusta, farò ricorso in appello. Non cito mai quel giudice”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris condannato in primo grado per diffamazione ad un magistrato. A renderlo noto è lo stesso primo cittadino, che in un video respinge fortemente le accuse: "Una sentenza di primo grado ingiusta – sottolinea l'ex pm – che non posso accettare e che sono certo verrà riformata da magistrati autonomi e indipendenti". Il giudice monocratico lo ha condannato a 4 mesi (pena sospesa) e al risarcimento dei danni in favore della parte civile. "Un'ora fa – afferma De Magistris nel video – sono stato condannato dal tribunale di Lametia Terme per diffamazione ai danni di Salvatore Murone che quando io ero sostituto Procuratore della Repubblica a Catanzaro era Procuratore aggiunto".

De Magistris: "Non cito mai quel giudice"

Ma quali sono le accuse rivolte a De Magistris, che è anche candidato a governatore della Calabria? Lo spiega lo stesso sindaco di Napoli: "Nella trasmissione ‘Piazza pulita' di Corrado Formigli del 9 marzo 2017 – dice – nell'ambito di un'intervista, a un certo punto affermo ciò che ho affermato tante volte e dimostrato nelle sedi giudiziarie, che l'indagine Why Not mi fu sottratta illecitamente e che fui vittima di un sistema criminale che operò ai miei danni. Dov'è la diffamazione? – di chiede il primo cittadino – È provato dalla storia, da ultima la confessione di Palamara, nei provvedimenti giudiziari, che quella indagine mi fu sottratta illegittimamente. E come fa Murone ad essere parte offesa di questo processo se in quella trasmissione non cito mai Murone e non fu Murone che mi tolse l'indagine Why Not. Ho fatto il magistrato, non ho mai visto nulla di simile: un processo per diffamazione dove il fatto non esiste e dove la parte lesa non è mai citata".

L'ex pm: "Non mi faccio imbavagliare"

"Il bentornato in Calabria evidentemente – sostiene De Magistris – ma io non mi faccio mettere il bavaglio da nessuno né mi faccio mai intimidire da nessuno. Ho denunciato un sistema criminale, è stato dimostrato in tutte le sedi giudiziarie la correttezza del mio operato, è stata dimostrata l'interferenza illecita che ho subito insieme ai miei collaboratori in indagini particolarmente delicate. Il tempo è stato galantuomo e mi ha dato ragione, sarà galantuomo anche in questo caso e si capirà come si è potuto arrivare a una condanna come questa in primo grado. Ho fiducia come sempre – conclude de Magistris – che all'interno delle istituzioni il bene prevalga sul male e che all'interno dalla magistratura ci siano donne e uomini autonomi e indipendenti in grado di rimettere a posto la storia e la verità".

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