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Il ristorante sul mare, l’ex neomelodico, i pestaggi: così il clan Licciardi regolava i conti

Nell’inchiesta sul clan Licciardi anche il “recupero crediti” nei confronti dell’ex titolare del ristorante “Giuseppone a Mare”; avrebbe fatto da intermediario l’ex cantante neomelodico Raffaello.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Quarantamila euro di quota da pagare per la liquidazione di un socio, altri 100mila euro di sanzioni dopo un controllo durante un evento col cantante neomelodico siciliano Tony Colombo, l'intermediazione di un altro cantante neomelodico che, però, ha il solo risultato di provocare un pestaggio per chi aveva chiesto il suo aiuto. Vicenda che ruota intorno allo storico ristorante "Giuseppone a Mare" di Posillipo e che viene ricostruita nell'inchiesta sul clan Licciardi dell'Alleanza di Secondigliano; l'ordinanza è stata eseguita ieri, 2 dicembre: 19 in carcere e 2 agli arresti domiciliari.

Il pestaggio per le quote di Giuseppone a Mare

I fatti risalgono al periodo tra il settembre 2022 e il maggio 2023. A quel tempo il ristorante Giuseppone a Mare ha già cambiato gestione ma, ricostruiscono gli inquirenti, uno dei soci avrebbe deciso di tirarsi fuori e chiesto all'altro la liquidazione della sua parte: 40mila euro. Soldi che, però, non sarebbero arrivati.

Così l'uomo, Maurizio Attrattivo (che per questa vicenda è destinatario di misura cautelare in carcere) si sarebbe rivolto a personaggi nell'orbita del clan Licciardi. La somma sarebbe stata ridotta a 30mila euro e la faccenda sarebbe stata "presa in carico" da Paolo Abbatiello, ritenuto il reggente del clan, Luigi Esposito e Salvatore Sapio, nipote di Abbatiello (tutti destinatari di misura in carcere). E, per costringere il titolare a pagare, oltre alle minacce avrebbero fatto ricorso alla violenza: due pestaggi, entrambi a settembre 2022, nel giro di pochi giorni.

L'intermediazione del cantante Raffaello

Dall'ordinanza emerge anche che l'altro titolare del ristorante, vittima di estorsione da parte del clan, avrebbe chiesto l'intermediazione di Raffaele Migliaccio, vero nome dell'ex cantante neomelodico Raffaello (non indagato). Agli atti ci sono le intercettazioni in cui il giovane, parlando con Attrattivo, gli spiega che il socio non è in grado di pagare e quindi gli propone di rateizzare.

Oltre alla quota, c'è anche un altro problema: nell'aprile 2022 c'è stato, infatti, un controllo dei carabinieri presso il ristorante, durante una cena-evento organizzata dal cantante Tony Colombo, che si è concluso con sanzioni per 100mila euro per violazioni tra cui personale in nero. Quando Migliaccio chiede ad Attrattivo chi, tra lui e il socio, si sarebbe fatto carico di questa spesa, l'uomo risponde che si dovrà attendere l'esito del procedimento per vedere quale sarà la somma reale da pagare.

Migliaccio si sarebbe presentato come legato a diversi personaggi della malavita organizzata e questo, però, avrebbe solo fatto precipitare le cose: si sarebbe trattato di persone legate, anche loro, al clan Licciardi, che avrebbero quindi preso le parti di Attrattivo e il gruppo di camorra avrebbe eseguito la spedizione punitiva contro la vittima per punirla di avere chiesto questa intercessione.

Alla fine l'uomo avrebbe pagato a rate, riscosse da Abbatiello, Sapio, Esposito, Attrattivo e Vincenza Russo (destinataria di misura ai domiciliari); parte del denaro sarebbe andata al clan.

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