Il direttore del 118 Galano al neo presidente Fico: “Subito tre cose per migliorare ambulanze e Pronto Soccorso”

"In tutta Napoli abbiamo solo 19 ambulanze per un milione di persone, compresa Capri. E si esauriscono subito, perché i casi sui quali intervenire sono tantissimi. Un problema di risorse, che colpisce il 118, come altre istituzioni della pubblica amministrazione. Purtroppo, siamo costretti a contingentare le forze in base alla gravità dei casi. Non se ne esce, senza un intervento istituzionale sulla Sanità. Vorrei lanciare un appello al nuovo governatore. Mettere in campo fin da subito almeno tre iniziative per migliorare la Sanità di emergenza-urgenza al servizio dei cittadini: dalle ambulanze ai Pronto Soccorso".
A parlare a Fanpage.it è il direttore del 118 dell'Asl di Napoli, Giuseppe Galano. Il servizio di emergenza sanitaria è impegnato ogni giorno in prima linea per salvare vite umane e assistere i pazienti bisognosi di cure. Il personale sanitario dà il massimo per offrire il miglior servizio possibile. Ma bisogna anche fare i conti con le risorse esigue, corsie preferenziali troppo spesso occupate da mezzi non autorizzati e problematiche organizzative storiche dei Pronto Soccorso cittadini. Tutte cose che purtroppo rallentano i tempi di intervento. Tra gli ultimi casi, quello accaduto oggi, quando la metro Linea 1 è rimasta ferma per quasi due ore per un passeggero colto da malore non grave, perché le ambulanze erano tutte già impegnate. Il 118 si è scusato, spiegando i motivi tecnici dell'attesa. Galano, però, sottolinea: "Senza un intervento delle istituzioni, non se ne esce".
Direttore, come può intervenire la Regione Campania per migliorare il 118?
"Premetto che non vogliamo dare colpe a nessuno. Ma c'è un tema, a mio giudizio, sul quale occorrerebbe intervenire subito. Molte ambulanze, purtroppo, vengono trattenute nei Pronto Soccorso perché non riescono a sbarellare i pazienti. Questa è una cosa gravissima, perché restano bloccate, a volte per ore, negli ospedali, non per fare un altro intervento, ma per aspettare che si liberi una barella per poter andare via. E questa è una cosa che succede sempre. Qui ci sono due elementi: da un lato le numerosissime richieste di intervento quotidiane dei cittadini, che però sono giustificate dalla necessità sanitaria. Dall'altra, un'attesa vana delle ambulanze negli ospedali. I Pronto Soccorso devono far fronte anche loro a delle difficoltà, nessuno lo nega, ma non è possibile che le ambulanze, che sono poche, siano trattenute per sbarellare un paziente.
Cosa propone?
Questa problematica va affrontata definitivamente. Spetta alla Regione Campania individuare la modalità più opportuna. Io potrei suggerire di acquistare più lettighe, in modo che i tempi di sbarellamento al Pronto Soccorso – che sono legati anche alla disponibilità di barelle libere (ndr) – si possano ridurre e in questo modo lasciare libero il 118 di passare al successivo intervento.
Che altro?
Un'altra problematica è che spesso il personale del 118 viene messo in fila, come un qualsiasi cittadino. Ma un medico o un infermiere del 118 non sono come gli altri. Perché se portiamo in ospedale un paziente, significa che c'è bisogno di un aiuto. Se si porta un paziente in ospedale, vuol dire che il codice di gravità è almeno medio-alto. Si dovrebbe dare priorità al 118, non metterlo in fila. Questa seconda cosa problematica va chiarita con gli ospedali. Faccio un appello al nuovo governatore affinché possano essere prese iniziative per migliorare il 118 e a chi avrà la responsabilità della Sanità Regionale con la speranza che ci sia un responsabile o un assessore dedicato.