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“Il cuore si era fermato”, il racconto del finanziere che ha salvato la vita al parroco del Duomo di Nola

Il parroco del Duomo di Nola, colto da un infarto durante una cerimonia, è stato salvato da un finanziere. Il militare ha raccontato a Fanpage.it quell’intervento.
A cura di Nico Falco
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Don Mimmo De Risi
Don Mimmo De Risi

"Credevamo che fosse svenuto, poi ho toccato con due dita la gola e mi sono accorto che non c'era battito. Il cuore si era fermato". Comincia così il racconto del luogotenente Antonio Baldassarre, tarantino di 55 anni, in forza al Gruppo della Guardia di Finanza di Nola, che il 25 novembre scorso ha con tutta probabilità salvato la vita a don Mimmo De Risi, parroco del Duomo di Nola, colto da un malore durante una cerimonia nell'aula consiliare del Comune.

Il parroco, poi ricoverato in ospedale in Rianimazione, è stato dichiarato fuori pericolo di vita. Le sue condizioni di salute sono tornate stabili, presto potrà anche tornare ad officiare messa. Un lieto fine arrivato anche grazie a una serie di coincidenze. Innanzitutto, il cambio all'ultimo momento: il luogotenente, che si trovava lì per presenziare alla cerimonia, era stato inizialmente destinato ad altro incarico. La seconda è quella della scelta del militare: caso ha voluto che fosse presente proprio un finanziere esperto di primo soccorso. La terza, quella del defibrillatore: i volontari della Protezione Civile avevano deciso di portarlo per precauzione, ma non era previsto nella dotazione.

"Eravamo presenti, col tenente Emanuele Milazzo, per assistere alla premiazione di un cittadino benemerito, il magistrato Antonio Gagliardi – racconta a Fanpage.it il luogotenente Baldassarre – eravamo ancora in attesa di prendere posizione quando abbiamo sentito un tonfo. Ci siamo affacciato nella sala e abbiamo visto don Mimmo De Risi riverso al suolo. Inizialmente si pensava a uno svenimento, tant'è che i ragazzi della Protezione Civile hanno praticato le prime manovre per situazioni del genere. Poi ho toccato la gola e mi sono accorto che il cuore non batteva. Era in arresto cardiaco, cominciava a diventare cianotico. Ho chiesto ai volontari di prendere il defibrillatore, che per fortuna avevano con loro".

Da lì, una corsa contro il tempo, mentre era in arrivo l'ambulanza. Il finanziere ha cominciato col massaggio cardiaco, intervallato dalle scariche col defibrillatore. "Siamo stati molto fortunati perché i soccorsi sono stati rapidissimi – continua Baldassarre – il parroco è rinvenuto, non ricordava nulla di quanto accaduto. I sanitari del 118 gli hanno praticato le prime cure e lo hanno portato in ospedale. Successivamente ho parlato col fratello, che mi ha detto che stava meglio, era fuori pericolo e che e a breve avrebbe lasciato la Terapia Intensiva".

È stata probabilmente la prontezza di riflessi di Baldassarre a salvare la vita a don Mimmo De Risi. Oltre, naturalmente, alla conoscenza delle manovre di primo soccorso, che gli ha permesso di accorgersi che il cuore si era fermato e di intervenire correttamente. "Il Corpo della Guardia di Finanza – aggiunge il luogotenente – ha tra gli obiettivi strategici, nel campo del soccorso di emergenza, quello di far conoscere a tutti i propri militari quelle tecniche di base che consentono poi di fronteggiare queste situazioni di emergenza. L'attenzione del Corpo è molto alta in questo settore. Siamo preparati per fronteggiare queste emergenze, anche se poi dall'addestramento alla pratica, con la vita di una persona a rischio, l'emozione può essere tanta".

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