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Elezioni Regionali 2025

Chi sono gli esclusi eccellenti dal Consiglio regionale della Campania dopo le elezioni

Gli esclusi “eccellenti” nel nuovo consiglio regionale della Campania. Tra chi è rimasto fuori, Severino Nappi, Armando Cesaro, Marco Nonno e Peppe Sommese.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Scompaiono molti volti familiari dal nuovo  Consiglio regionale della Campania. Le elezioni 2025, che hanno sancito la vittoria di Roberto Fico contro Edmondo Cirielli, portano anche tanti cambiamenti nell'assemblea regionale con esclusi “eccellenti” e new entry. Tanti i politici di lungo corso che non ce l’hanno fatta (quelli che nello spietato gergo politico sono definiti come i cosiddetti “trombati”). Lascia l’assemblea Severino Nappi, capogruppo della Lega uscente, primo dei non eletti.

Non riesce l’impresa all’ex consigliere regionale di Pianura, Marco Nonno, anche lui primo della lista di chi è rimasto fuori, a poco più di 100 voti di distacco dal podio. Esclusi dall’assise anche Peppe Sommese e Pasquale Di Fenza, il consigliere ex maggioranza, ricandidato con Forza Italia, nel centrodestra, salito agli onori della cronaca per i video dei balletti con i tiktoker, e al centro dell'inchiesta di Fanpage.it, che raccoglie solo 1.208 voti.

Tra gli esclusi anche Maria Rosaria Boccia, candidata col sindaco di Terni Bandecchi, ha ottenuto appena 89 preferenze. Non ce la fa Armando Cesaro, ex forzista, oggi in Casa Riformista, nonostante i14.966 voti. Via anche Valeria Ciarambino, dopo 10 anni nelle istituzioni, era stata candidata a governatore della Campania con il M5S nel 2020. Mentre resta fuori anche Daniela Di Maggio, la mamma di Giogiò, vittima innocente di camorra, e attivista per la legalità: candidata con la Lega ha raccolto 964 preferenze. E, ancora, fuori tanti deluchiani.

Il gruppo dei “silurati” nella lista di De Luca

La lista del governatore uscente della Campania, Vincenzo De Luca, "A testa alta", ha portato a casa un buon risultato 8,34% (167mila voti), eleggendo 4 consiglieri. Ma la buona performance non è bastata a tenere dentro i fedeli dell’ex “sceriffo” di Salerno. Non ce la fa Rossella Casillo, figlia di Tommaso, prima dei non eletti a Napoli con 16.018 preferenze. Così come resta fuori Vittoria Lettieri, figlia del sindaco di Acerra Raffaele, consigliera regionale uscente, nonostante i 14.323 voti. Tra gli esclusi “di lusso”, i consiglieri uscenti Carmine Mocerino (11.033) e Diego Venanzoni (10.977). Lettieri, Mocerino e Venanzoni erano stati tutti eletti nella lista De Luca presidente nel 2020.

Gli esclusi nel centrosinistra

C’è poi il gruppo dei candidati che non possono essere definiti “trombati”, in quanto non consiglieri regionali uscenti, ma che avevano buone chance da giocare. Resta fuori dal consiglio regionale Enza Amato, presidente del consiglio comunale di Napoli, prima dei non eletti nel Pd con 14.438. Non è escluso che possa rientrare, quindi, in futuro. Fuori anche l’ex consigliere regionale Antonio Marciano nonostante i 9.200 voti.

In Avanti Campania non ce la fanno Giuseppe Sommese, ex consigliere regionale con Liberali Democratici (dove era stato eletto assieme a Pasquale Di Fenza), l’ex consigliere regionale e comunale Fulvio Frezza (unico degli eletti nel 2020 di +Campania in Europa) e Luigi Cirillo (4.444 voti), che 5 anni fa era stato eletto con il M5S ed era poi passato nel gruppo Partito Socialista Italiano – Campania Libera con De Luca – Noi di Centro – Noi Campani. Non entra in consiglio anche l'ex parlamentare M5S Luigi Gallo (2.255).

Fuori anche, come detto, Valeria Ciarambino, ex pentastellata, che ha raccolto 3.400 preferenze: «Dopo 10 anni termina qui la mia esperienza nelle istituzioni – ha commentato sui social – 10 anni in cui ho dato tutto, senza risparmiarmi. Sono orgogliosa di quanto ho fatto. Ho voluto dimostrare che la politica può essere un servizio svolto con umiltà e competenza, e perché no, con amore, specie ai più fragili. Non è bastato per essere rieletta, ma a noi tocca seminare e non sappiamo se e quando quei semi germoglieranno».

A Sinistra in Alleanza Verdi e Sinistra restano fuori Souzan Fatayer (5.094 voti) rappresentante della comunità palestinese a Napoli, il consigliere comunale ed ex assessore a Napoli, Sergio D'Angelo (4mila voti), l’ex assessora comunale e consigliera regionale Roberta Gaeta (3.980 voti) e l’ex assessore al Commercio di De Magistris, il giornalista Marco Esposito (2.033).

Per un soffio sfuma l’elezione di Giuliano Granato, candidato governatore con Campania Popolare, nonostante un significativo 2,39% raccolto dalla lista (oltre 25mila voti), non sufficiente però a superare La soglia di sbarramento al 2,5%.

Nella lista Roberto Fico presidente non ce la fa Carlo Migliaccio, consigliere comunale a Napoli, che raccoglie 3.901 voti. Mentre in Casa Riformista restano fuori Armando Cesaro, nonostante le quasi 15mila preferenze, il consigliere comunale Sergio Colella (2.300 voti) e Maria Grazia Di Scala (2.232).

Gli esclusi nel centrodestra

Non conquista un seggio in consiglio Marco Nonno, ex consigliere regionale e comunale a Napoli di Pianura, primo dei non eletti in FdI con 9.605, dietro Ira Fele (14.788), l’ex ministro della Cultura, Genny Sangiuliano (9.902) e Raffaele Pisacane (9.731). Fuori anche Ione Abbatangelo (7.881 voti) e Massimo Ianniciello (5.734 voti).

Mentre in Forza Italia restano fuori Franco Cascone (12.048), Gianfranco Librandi (8.185) e Salvatore Guangi, consigliere comunale di Napoli (8.065). Pasquale Di Fenza, come detto, si ferma a 1.208. Ma tra gli esclusi più in vista del centrodestra ci sono sicuramente Severino Nappi, avvocato giuslavorista, ex assessore al Lavoro della giunta Caldoro e capogruppo uscente della Lega, nonostante i 7.737 voti, e Carmela Rescigno (6.265). Fuori anche l’ex consigliere regionale Gennaro Cinque (3.858).

Maria Rosaria Boccia prende 89 voti: “Continuo il progetto con Bandecchi”

Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice di Pompei coinvolta nell’affaire Sangiuliano che un anno fa portò alle dimissioni dell’ex ministro dal Governo Meloni, in lizza con Dimensione Bandecchi prende solo 89 preferenze: “Continuo a credere e a lavorare nello sviluppo di questo progetto politico guidato da Stefano Bandecchi – ha scritto ieri sui social, prima che i risultati degli scrutini fossero pubblicati – che ci porterà alle Nazionali del 2027 con un ruolo diverso e con una presenza sempre più marcata sull’intero territorio nazionale”.

I silurati nelle altre province

A Salerno resta fuori Tommaso Pellegrino (Casa Riformista), nonostante le 15.610 preferenze. Mentre Gianfranco Valiante si ferma a 3.202. Fuori anche l’ex consigliere regionale Nunzio Carpentieri (FdI) (3567). A Caserta escluso dall’assise Alfonso Piscitelli, ex consigliere Fdi, ora candidato con la Lega (3753). Ad Avellino in Fi non ce la fanno il sindaco, Laura Nargi, 5.545 voti, e nemmeno l’ex primo cittadino Gianluca Festa, candidato con Cirielli (5398). Non scatta il seggio per Vincenzo Ciampi, ex consigliere regionale M5S, nonostante un lusinghiero risultato (3129).

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