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Succede solo a Napoli
22 Marzo 2023
16:20

I proverbi napoletani sul tempo spiegati dal meteorologo

I proverbi meteorologici spiegati a Fanpage.it da Adriano Mazzarella, Meteorologo e Fisico, già professore di Climatologia presso l’Università Federico II.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Sono tanti i proverbi napoletani e non che sono di carattere meteo-climatico, quasi tutti appartenenti alla cultura contadina. A spiegarli a Fanpage.it è Adriano Mazzarella, Meteorologo e Fisico, già professore di Climatologia presso l'Università Federico II di Napoli. "I contadini mostravano e mostrano ancora oggi grande attenzione alle previsioni di tutti i parametri meteo: temperatura dell’aria, pioggia, vento, umidità, nuvolosità, pressione atmosferica e così via", ha spiegato. "I proverbi a sfondo meteo-climatico rappresentano la sapienza dei nostri avi che arriva a noi filtrata dal tempo cronologico per darci informazioni sul tempo meteorologico".

Si ‘vierno nun vernea, ‘state nun stateia

Questo detto sta and indicare che se l’inverno non si comporta da inverno gelido, l’estate non si comporta da estate bollente. Il detto suggerisce una previsione a scala regionale, vale a dire che ad un inverno molto freddo segue un'estate molto calda e che dunque sono entrambe condizioni necessarie l'una con l'altra.

Sotto ‘a neve, pane. Sotto ‘a pioggia, fame.

La neve che cade nei campi svolge una funzione benefica nei confronti dei semi nel terreno e delle eventuali piantine già sviluppate per due motivi: il primo perché la neve funge da antiparassitario naturale e il freddo elimina tutti parassiti; il secondo perché la neve si comporta come una coperta, protegge e ripara il seme nella terra così come le piantine dal gelo. Al contrario della neve, la pioggia abbondante fa molti danno ai semi e alle piantine perché li affonda nel terreno e li fa marcire. Da qui il proverbio: la neve "ci dà" il pane, mentre la pioggia lascia la fame.

Se le rondini volano basso, allunga il passo.

Gli insetti sono provvisti di meccanorecettori diffusi su tutto il corpo e sulle antenne in grado di percepire stimoli come onde sonore, pressione atmosferica, movimento dell'aria. Quando le rondini volano a bassa quota è segno di cattivo tempo in arrivo, perché una perturbazione è sempre anticipata da un abbassamento della pressione atmosferica e gli insetti sono costretti ad abbassarsi di quota per riequilibrare tale diminuzione. Da qui il proverbio.

Rosso di sera buon tempo si spera, rosso di mattina la pioggia è vicina.

Newton fu il primo a capire che la luce bianca solare era formata da sette colori: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto con lunghezza d’onda decrescente. Ma il vapore d'acqua assorbe completamente il colore rosso, per cui se vediamo il cielo rosso vuol dire che in quella zona il vapore d'acqua non c'è. E poiché le perturbazioni in Italia provengono prevalentemente da ovest verso est, esiste una notevole probabilità che il giorno dopo sarà all’insegna di assenza di nuvole e di vapore, cioè bello e soleggiato. Questa la spiegazione del proverbio.

L’acqua n’cielo sta pesata: chella ca nun fa a ’vierno, fa in estate.

Il meteo nell'arco dell’anno non segue una equazione matematica perfetta che si ripete nello stesso modo: non sempre fa caldo quando dovrebbe fare caldo e non sempre fa freddo quando dovrebbe fare freddo, così come non sempre piove quando dovrebbe piovere. Queste anomalie meteorologiche sono spesso interpretate in termini di emergenza che incutono timore nella popolazione. Il proverbio, invece, si rifà alla cultura contadina che ritiene normali le anomalie meteorologiche Nel mondo contadino, infatti, si ritiene che il caldo, il freddo e la pioggia sono quantità stabilite nell’arco di un un anno che, prima o poi, in un modo o in un altro, devono sempre equilibrarsi.

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