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“Ho estratto Peppina dalle macerie dopo 7 ore. Le avevo promesso che saremmo usciti insieme”

Parla il vigile del fuoco che ha estratto Giuseppina dalle macerie della palazzina crollata a San Felice a Cancello. La donna è deceduta in ospedale alcune ore dopo.
A cura di Federica Grieco
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«Mentre era ancora sotto le macerie, le ho promesso che da lì saremmo usciti entrambi». A parlare a Fanpage.it con voce ancora commossa è il vigile del fuoco che dopo sette lunghe ore ha estratto dalle macerie la signora Giuseppina Sammaciccio, in seguito al crollo della palazzina a Cancello Scalo, frazione di San Felice a Cancello, in provincia di Caserta.

La donna di 74 anni, che aveva riportato gravi ustioni sul 70% del corpo, è deceduta nella notte del 19 novembre all'ospedale Cardarelli di Napoli. Anche per il marito, Mario Sgambato, purtroppo non c'è stato niente da fare: l'uomo è rimasto seppellito sotto i detriti della villetta bifamiliare e il suo corpo è stato estratto solo in tarda serata. «Nel momento in cui si è aperto lo spiraglio da cui abbiamo visto la signora Giuseppina l'adrenalina era tantissima e abbiamo continuato a scavare».

"Mi ha tenuto il braccio per tutto il tempo"

Il vigile del fuoco racconta con voce rotta dalla commozione quegli istanti in cui, pietra dopo pietra, è riuscito ad avvicinarsi alla signora di 74 anni rimasta intrappolata. «Nel momento in cui mi sono avvicinato, lei ha appoggiato il suo braccio sul mio e non lo ha più mollato fino a quando non l'ho tirata fuori». La palazzina è crollata a causa di una fuga di gas o per l'esplosione di una bombola lasciando sotto le macerie la coppia di settantenni.

L'uomo ricorda a Fanpage.it che, al momento del ritrovamento, Giuseppina era infreddolita, ricoperta di polvere e riportava gravi ustioni. «Le ho bagnato un fazzoletto per inumidirle le labbra e le ho passato una coperta per potersi coprire». Durante quegli istanti interminabili, il vigile del fuoco ha continuato a parlarle per accertarsi che fosse cosciente: lei ha sempre risposto, parlando soprattutto dei suoi nipotini.

Mario Sgambato e Giuseppina Sammaciccio, i due coniugi morti dopo il crollo della palazzina
Mario Sgambato e Giuseppina Sammaciccio, i due coniugi morti dopo il crollo della palazzina

«I miei colleghi mi invogliavano per il cambio, ma io ormai ero lì sotto. Io e la signora Peppina eravamo diventati un'unica cosa: non potevo spezzare quella catena e quindi ho continuato a scavare». Negli ultimi istanti prima di liberare la signora, il vigile del fuoco ricorda di aver promesso alla 74enne, poi deceduta, che sarebbero usciti dal cumulo di macerie.

«Ci siamo guardati per un attimo, perché non riusciva a tenere gli occhi aperti, e le ho detto: "Signora Peppina ora l'ultimo sacrificio. Anche se sente dolore, dobbiamo uscire fuori"». La famiglia dei due coniugi morti lo ha invitato al funerale come gesto di gratitudine nei confronti di quell'uomo che, non solo ha tirato fuori la signora Giuseppina, ma è stato con lei nelle ultime ore della sua vita, tenendole compagnia. «Sono felicissimo di essere stato invitato – dichiara commosso – Sarò presente ai funerali, sarà un'emozione fortissima».

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