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Gilda Ammendola morta in carcere in Francia: si indaga su sei viaggi dall’Africa a Parigi

La 32enne napoletana morta in carcere in Francia era stata diverse volte in Africa; l’uomo arrestato con lei aveva ammesso di fare il corriere di droga.
A cura di Nico Falco
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Gilda Ammendola
Gilda Ammendola

In 18 mesi Gilda Ammendola, la 32enne napoletana morta nel carcere francese di Fleury-Mérogis, dove stava scontando una condanna definitiva per traffico di droga, era andata 6 volte in Africa per poi fare ritorno a Parigi e in cinque di queste era passata per Johannesbourg. Viaggi ritenuti insoliti, soprattutto perché, pur disoccupata, la 32enne avrebbe speso poco meno di 5mila euro in un anno e mezzo.

Gli spostamenti, come riporta Il Mattino, sono al centro di accertamenti degli inquirenti francesi, che li stanno ricostruendo a partire dai timbri sul passaporto della donna. Gilda Ammendola era stata arrestata proprio al termine di un viaggio. Era il 10 luglio 2021, l'aereo era partito dallo Zambia con destinazione finale Lione, scali intermedi Johannesburg e Parigi. Nell'aeroporto Charles De Gaulle le forze dell'ordine avevano bloccato un 51enne di Torre del Greco, trovato in possesso di quasi dieci chili di eroina; nelle sue valigie c'erano anche degli effetti personali della 32enne, elemento che aveva permesso agli inquirenti di collegare i due e che aveva fatto scattare le manette ai polsi anche per la ragazza.

Portata in carcere il 14 luglio, Gilda Ammendola era rimasta detenuta fino al marzo 2022, quando le era stata concessa la sorveglianza speciale nella sua abitazione, nei pressi di Parigi. A fine gennaio era arrivata la condanna definitiva: il 21 gennaio era stata trasferita nel penitenziario di Fleury-Mérogis e il 22 i familiari erano stati contattati da un funzionario che li avvisava che la 32enne era stata trovata senza vita in cella.

La famiglia non ha ritenuto credibile la versione del suicidio, seppur confermata da una prima autopsia effettuata in Francia, e ha chiesto l'esecuzione di un secondo esame, che è stato svolto pochi giorni fa e i cui risultati saranno resi noti a maggio. Sul decesso della 32enne è stata aperta anche una indagine italiana: l'ipotesi di reato è di istigazione al suicidio. L'uomo arrestato con la giovane avrebbe ammesso di essere stato ingaggiato per fare da corriere della droga, ma non avrebbe voluto rivelare altro per timore di ritorsioni.

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