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Genocidio in Palestina, occupato anche il Liceo Vittorio Emanuele II di Napoli: “Il silenzio uccide”

Anche il liceo Vittorio Emanuele II di Napoli tra gli istituti occupati dagli studenti per sostenere la causa della Palestina.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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In alto: il Liceo Vittorio Emanuele II a sinistra e il Liceo Antonio Genovesi a destra. In basso, il liceo Gian Battista Vico
In alto: il Liceo Vittorio Emanuele II a sinistra e il Liceo Antonio Genovesi a destra. In basso, il liceo Gian Battista Vico

Il liceo classico Vittorio Emanuele II di Napoli si unisce alle altre scuole occupate in questi giorni dagli studenti per protestare contro il genocidio in Palestina. Lo fanno sapere gli studenti del liceo, che in una nota hanno ribadito la propria "vicinanza al popolo palestinese", denunciando anche il blocco navale avvenuto violando il diritto internazionale da parte della marina militare israeliana nei confronti della Global Sumud Flotilla, missione umanitaria condotta da civili per portare aiuti e viveri al popolo palestinese". Anche il liceo Gian Battista Vico di via Salvator Rosa e il liceo Antonio Genovesi di Piazza del Gesù Nuovo erano stati occupati nelle scorse ore dagli studenti. Prima ancora era toccato a Palazzo Giusso, sede centrale dell'Università L'Orientale, e il Complesso di San Pietro Martire di via Porta di Massa dell'Università Federico II entrare in stato di occupazione.

"Durante l'occupazione", fanno sapere gli studenti, "la scuola sarà un luogo di informazione e dibattito al fine di tenere viva l’attenzione su ciò che sta succedendo in Palestina e nel resto del mondo. Terremo nel nostro liceo corsi autogestiti e assemblee inerenti alla questione, lasciando aperta la possibilità alla nostra comunità studentesca di prendere parte alle lezioni nel plesso scolastico Campagna, che rimarrà disoccupato. Ci teniamo inoltre a specificare che ci impegneremo a garantire la sicurezza di tutti i partecipanti e la tutela degli spazi della scuola, attraverso il lavoro svolto dal servizio d’ordine e dal servizio di cura", specificando che "la nostra azione nasce dalla consapevolezza di non poter più vivere nel silenzio: pertanto ora, domani e finché non ci sarà risposta continueremo a gridare, perché, se il silenzio uccide, la nostra voce è resistenza".

Lo striscione sulla sede di via San Sebastiano del liceo Vittorio Emanuele II
Lo striscione sulla sede di via San Sebastiano del liceo Vittorio Emanuele II
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