Gennaro Sangiuliano capolista di Fratelli d’Italia alle Regionali in Campania fa arrabbiare i giornalisti Rai

Il candidato presidente Edmondo Cirielli, qualche giorno fa, lo ammoniva: «Deve decidere presto che fare». In realtà per Gennaro "Genny" Sangiuliano, 63 anni, napoletano, giornalista, già direttore del Tg2 Rai e ministro della Cultura nel governo Meloni, la decisione pare ormai certa: guiderà la lista di Fratelli d'Italia alle Elezioni Regionali in Campania il 23 e 24 novembre. Un modo per rientrare in politica dopo il caso Maria Teresa Boccia, che ha infiammato i mesi scorsi, costringendo Sangiuliano all'addio al governo. Da qualche giorno, peraltro, il giornalista napoletano pubblica sui suoi social contenuti tipicamente da propaganda elettorale, incentrati su Napoli e la Campania.
Tuttavia il fatto che sia capolista Fdi in pectore non piace per niente ai suoi colleghi dell'Usigrai, il sindacato della maggioranza dei giornalisti all'interno della Rai (ne esiste uno più piccolo, Unirai, vicino alla destra di governo, che vede fra gli iscritti la moglie dell'ex ministro, la giornalista Federica Corsini). Con una nota, Usigrai attacca duro: «Da direttore del Tg2 – con un'edizione firmata alle 13 – a ministro il pomeriggio stesso. Da ministro, costretto alle dimissioni, a corrispondente capo della sede di Parigi, ma anche con un febbrile impegno di editorialista per i quotidiani dell'editore e parlamentare della maggioranza Angelucci. E ora, dopo pochi mesi, da corrispondente a capolista per Fratelli d'Italia in Campania? Partecipare attivamente alla vita politica del Paese è un diritto che nessuno vuole comprimere – si legge nel testo firmato dall'esecutivo Usigrai – esistono numerosi precedenti in Rai. Ma qui siamo oltre: la Rai non è un tram da cui si scende e si sale a piacimento».
La richiesta del sindacato è che Sangiuliano prenda «un periodo di aspettativa in attesa che il suo partito decida». «E – conclude la nota sindacale – se dovesse entrare in politica per la seconda volta ci aspettiamo che si dimetta dalla Rai».
Sandro Ruotolo: "La Rai con Meloni albergo del potere"
Nel Partito Democratico di Napoli a parlare dell'argomento è il giornalista Sandro Ruotolo, ex volto Rai, responsabile Informazione del Pd di Elly Schlein: «La Rai è stata trasformata in un albergo ad ore del potere: non solo propaganda, ma trampolino di lancio per carriere personali. Mai, nella storia della televisione pubblica, era accaduto che un dirigente diventasse ministro, tornasse in azienda e poi si ripresentasse in politica. Un’anomalia clamorosa, che riduce il servizio pubblico a una succursale del governo. Se davvero Fratelli d’Italia porterà avanti questa operazione, sarà l’ennesima conferma che per Giorgia Meloni la Rai significa solo propaganda, potere e poltrone».