Fra i 21 “super ospedali” d’Italia ce ne sono tre napoletani. La classifica del ministero della Salute

Di questi tempi parlare di «super ospedali» con una sanità fatta di liste d'attesa interminabili e di piccoli e grandi disservizi ingenera sicuramente discussioni. Di cosa si tratta e perché c'è una classifica di «eccellenze sanitarie italiane»? Secondo i dati, aggiornati al 2023, sulla base delle schede di dimissioni ospedaliere, elaborati dal quotidiano economico "Il Sole 24 ore" vi sono 21 grandi strutture ospedaliere italiane che trattano i casi più complessi e attraggono pazienti da altre Regioni. Sono soprattutto concentrati al Nord: ben 12 si trovano nel Settentrione, 7 al centro e soltanto 2 al Sud. Uno di questi è l’Azienda ospedaliera dei Colli di Napoli, struttura sanitaria pubblica di alta specializzazione. Nell'azienda dei Colli ci sono però tre ospedali: il "Monaldi", specializzato nella cura delle malattie pneumo-cardiovascolari; l'infettivologico "Cotugno" e il CTO, centro traumatologico ortopedico. Tutti e tre sono ubicati nella zona collinare di Napoli.
L'Azienda dei Colli è al 14esimo posto su 22, col punteggio 38,9. In cima alla classifica svettano i tre colossi lombardi: l'Irccs Galeazzi di Milano, l'Humanitas di Rozzano e il San Raffaele di Milano. L'unico altro ospedale meridionale presente in classifica è la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, in Puglia.

Come si stabilisce la graduatoria dei "super ospedali" ?
Come si stila questa graduatoria? Viene elaborata dal ministero della Salute, in particolare dai suoi tecnici, utilizzando dati ufficiali di attività ospedaliera. I criteri sono due, combinati in un punteggio. Il primo è il peso medio della casistica Drg (Diagnosis Related Groups). Di che si tratta? D'una sorta di "codice" che classifica i ricoveri in base alla complessità clinica, alle patologie trattate e alle risorse consumate. Più alto è il peso medio, più l’ospedale tratta casi complicati. Poi l'attrattività interregionale, ovvero si misura quante persone arrivano da altre regioni per farsi curare in quella struttura.
